“Perchè tante difficoltà per concedere un’autorizzazione alla Recin?”

LADISPOLI – Egregio Sindaco,
sono un cittadino veramente perplesso. Indirizzo questa mia anche ai Consiglieri ed a tanti amici auspicando che un sano dibattito l’aiuti a vederci più chiaro su una questione di cui a lungo si è occupata la stampa e che fa apparire l’Amministrazione comunale di Ladispoli miopemente contrapposta ad una delle realtà produttive della nostra Città.
E’ proprio dalla stampa (Il Messaggero del 28 settembre 2013) che nascono le mie riflessioni: sullo stesso giornale due articoli che disegnano due realtà che la dicono lunga su come le scelte della Politica incidano sulla qualità della vita dei Cittadini.
Su una pagina la notizia che a Sogliano al Rubicone (Forlì – Cesena) i 3.300 abitanti vivono in una sorta di Paradiso terrestre dove per ogni nato viene assegnato alla famiglia un bonus di 2.000 euro, per gli studenti i libri ed il bus sono gratuiti, le tasse scolastiche (anche quelle universitarie) vengono pagate dal Comune e i cittadini non sanno nemmeno cosa sia l’I.M.U. Il tuttto perché l’Amministrazione comunale, in accordo con chi vigila sulla tutela dell’ambiente, ha fatto la scelta di investire su impianti ad alta tecnologia per il trattamento dei rifiuti. Su un’altra pagina la notizia che l’Amministrazione comunale di Ladispoli ha fondato su questioni procedurali la scelta di negare l’autorizzazione a proseguire la sua attività ad un’impresa, la RECIN S.r.l., che da diversi anni assicura alla nostra Città il servizio di riciclo di materiali inerti di tipo edile e delle potature del verde sia pubblico che privato.
Già in precedenza dalla stampa ho rilevato che i Giudici amministrativi hanno sancito, già dalla prima delibazione della fase cautelare, che la RECIN S.r.l. ha sempre operato nel rispetto delle leggi di settore senza variale il suo assetto in relazione alle autorizzazioni a suo tempo rilasciate e ciò mi è sufficiente per giungere alla conclusione che certamente non può aver messo a rischio la salute di noi cittadini.
Il ceppo imprenditoriale della RECIN S.r.l. è sano ed ha orientato detta Società non solo verso il profitto ma, così impreziosendo il nostro territorio, destinando parte degli utili in opere di utilità sociale. Sono genitore di un ragazzo disabile e sono grato alla RECIN S.r.l. ed alla CI.SI. S.r.l., altra società facente capo a detti imprenditori, perché ben 37 ragazzi disabili del nostro territorio (fra i quali il mio) è grazie a dette società che dispongono di una struttura polivalente per le loro attività e l’Associazione delle loro Famiglie una sede operativa nella nostra Città.
Ho avuto modo di apprendere, sempre dalla stampa, che la RECIN S.r.l. è stata più volte assoggettata a controlli da parte del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri senza che siano state appurate violazioni della vigente normativa ambientale e che la questione oggi all’attenzione delle cronache verte sul rilascio dell’autorizzazione a proseguire l’attività in relazione ad un non vincolante parere sulle emissioni in atmosfera. E’ noto, inoltre, che il gruppo imprenditoriale suddetto ha offerto all’Amministrazione comunale una serie di servizi il cui valore è quantificabile in circa 100.000 euro di minori esborsi dalle esangui casse di Piazza Falcone.
La questione è davanti agli occhi di tutti: a Sogliano sul Rubicone vivono in un paradiso mentre le otto famiglie che hanno ancora un lavoro grazie alla RECIN S.r.l. vivono l’inferno di chi teme di non aver di che vivere domani.
E allora Signor Sindaco e Signori Consiglieri Comunali tutti, per cortesia, date una risposta a queste domande:
qual è la difficoltà a rilasciare la nuova autorizzazione ad un’impresa che non viola le leggi, che non inquina e che ha mantenuto inalterate le proprie caratteristiche rispetto alle originarie autorizzazioni e perché l’Amministrazione comunale di Ladispoli si ostina a contrapporsi a detto rilascio?
Su quale altare vengono sacrificati, in questo periodo in cui il lavoro è il problema di un’Italia che annaspa, tanti posti di lavoro di nostri Concittadini?
Quanto costerà a noi Cittadini la scelta di rifiutare servizi gratuiti?
Quanto costeranno a noi Cittadini le bonifiche che dovranno essere eseguite dopo che ricominceremo a vedere le strade e le campagne colme dei calcinacci e potature che la RECIN S.r.l. non potrà più ritirare?
Di domande in realtà ne avrei tante altre da farLe Signor Sindaco ma so che ha tante cose a cui pensare e mi accontenterei che rispondesse a queste quattro perché pago le tasse e temo che a causa di scelte che mi appaiono insensate ne pagherò di più avendo nel contempo meno servizi.
La prego, non mi faccia pensare che la mia sfortuna sia quella di essere un cittadino di Ladispoli anziché di Sogliano al Rubicone.

Filippo Bellantone – Cittadino preoccupato