CIVITAVECCHIA – Un oramai ex giovane che non ha voluto neanche partecipare al congresso, perché “leader” di un’area politica talmente esigua che non poteva essere rappresentata, chiede le dimissioni del presidente del partito. E lo fa con una grandeur impressionante, la prima pagina de Il Messaggero. Maremma. E se partecipava al congresso gli davano la prima pagina del New York Times ed il titolo di “santità”? Il segretario del partito, a mezzo stampa, scredita il presidente del partito. Commettendo, nel metodo, una scorrettezza gravissima. E’ restato, infatti, in perfetto silenzio mentre veniva presentata la proposta nelle sedi politiche ed ha preferito, a scoppio molto ritardato, intervenire sulla stampa. Qualcuno potrebbe dire: lo ha fatto a tradimento.
Di fronte a ciò gli onesti stanno, colpevolmente, in silenzio.
Si discute di aderenza al “metodo Zingaretti”, inteso come PD più ex Sel, come elemento imprescindibile ed autosufficiente quando il presidente della regione Lazio, non avendo maggioranza in consiglio, deve la sua esistenza politica al buon cuore delle opposizioni, sia dei Cinque Stelle che di Forza Italia. E farà approvare il bilancio con quei voti che alla Pisana sono buoni, ma a Civitavecchia sono da evitare. Due pesi e due misure. Eppure è chiaro che il cosiddetto “metodo Zingaretti” è molto, ma molto elastico e prevede l’apporto vitale della tanto vituperata Forza Italia. Ma poi, in finale, chi ha mai detto che ci sarà un’alleanza con gli azzurri? Non mi risulta che ci siano stati incontri ufficiali. Ci sono solo i rumors della stampa e le grida scomposte di alcuni personaggi marginali.
Si è fatta notare, da parte di Clemente Longarini, solo una cosa terribilmente conclamata: il PD con gli ex Sel sono in minoranza. Si rischia di non arrivare neanche al ballottaggio. E questo è evidente anche alle pietre delle strade. Sempre che gli ex Sel ci stiano a fare un’alleanza elettorale con il Pd. Nessuno fino ad oggi glielo ha chiesto ufficialmente. Tirarli per la giacchetta così in malo modo è anche abbastanza scorretto. Longarini ha presentato una proposta al partito. Proposta. Su di una cosa che poteva essere discussa, votata e magari semplicemente accantonata senza che succedesse tutto questo putiferio, si ci è dovuto ricamare sopra di fantasia, gridare allo scandalo, alla svendita al fascismo. Senza contare che gran parte degli scandalizzati voleva inciuciare, sia a livello locale che nazionale, con i cinque stelle. E alcuni fomentatori esterni al partito hanno gravi, gravissime responsabilità nella nascita del M5S in città.
Un pasticciaccio brutto, che si poteva evitare tenendo a bada, da un lato, i bollenti spiriti dei giovani leoni, che forse hanno troppa fretta di guidare il branco senza averne minimamente acquisito le capacità. Dall’altro evitando di prestarsi al gioco di chi vuole indebolire il fronte progressista. Perché senza Pd non esiste un fronte progressista.
Risultati pratici: si è fatto un congresso che tutti ignorano. Si trascina da mesi, come un cadavere trascinato da un cavallo, un’assemblea programmatica che ha lo stesso nome dell’assemblea programmatica di Massimiliano Grasso (che giustamente potrebbe dire: “neanche siete bravi a copiare”). Siamo di fronte ad un partito che, per la mobilitazione nazionale di Roma, manda solo quattro persone. Questo dimostra una capacità organizzativa della segreteria (che non c’è più, unico esempio in Italia di partito senza segreteria) pari a zero. Iniziativa politica? A parte la mia sulla dotazione di armi ai vigili urbani, zero meno uno.
E siamo ad un anno dalle amministrative e dalle Europee. Cosa dovrebbero dire i cittadini di Civitavecchia? Andare gioiosamente ai seggi a votare Pd? Una certezza però c’è. Il godimento, a tratti anche sessuale, dei cinque stelle. Bravissimi a fomentare le nostre divisioni, a glorificare con i loro “like” i Savonarola di turno, alimentando il loro ego spropositato. Li vedo, intorno ad un tavolo, a sbevazzare, mangiucchiare e a prenderci per i fondelli. Vi dico di più. Fanno bene, ce lo meritiamo. Perché un partito che si comporta come ci comportiamo noi è un partito inutile.
Mario Michele Pascale – PD-PSE