CIVITAVECCHIA – E’ una proposta estremamente pragmatica e assolutamente condivisibile quella dell’On. Pietro Tidei in merito all’istituzione di una addizionale comunale sul traffico di persone e merci nello scalo portuale.
Si consideri, infatti, come la questione riguardi indubbiamente, in primis, Civitavecchia.
Civitavecchia è certamente il Comune più piccolo tra quelli sede di porti interessati da così intensi traffici passeggeri e merci.
Si pensi, a tal proposito, come i costi determinati direttamente dal passaggio dei turisti, dei passeggeri e delle merci siano però, allo stato attuale, a carico e pesino direttamente esclusivamente sui residenti.
In altri termini, cinquantamila residenti devono “caricarsi” i costi di manutenzioni, servizi.
Si pensi solo allo “stress” sull’arredo urbano. Strade di accesso al porto, panchine, altri arredi urbani, servizi in genere. A Civitavecchia sono stati pensati per un Comune di 50.000 persone. Ma l’annuale passaggio di 2,5 milioni di persone e migliaia di mezzi pesanti rende necessaria la periodica asfaltatura delle strade, la sostituzione degli arredi, con un ritmo assolutamente superiore ad altre realtà delle stesse dimensioni.
Cinquantamila residenti che si accollano il costo di passaggio di 2,5 milioni di persone.
Da nessuna altra parte è così. Genova, Napoli, Bari, Palermo, ecc. Gli abitanti sono molti più di Civitavecchia ed i turisti molti meno.
C’è certamente quindi un fenomeno – come lo chiamano gli esperti – di sperequazione fiscale.
I benefici del passaggio di milioni di persone (per la verità, pochi) rischiano di essere annullati dal costo che la Comunità locale si “accolla” per lo stesso motivo.
Si consideri poi che i benefici, a causa dell’incapacità di programmazione del Comune, sono già molto contenuti.
Si consideri anche che a Roma, arrivano, ogni anno, poco più di 10 milioni di turisti. Il Comune ha introdotto una imposta sul soggiorno (attiva dal 1 gennaio 2011), per gli stessi identici motivi che sono alla base della proposta di Tidei.
E si pensi che a Roma, i 10 milioni di turisti vengono “ammortizzati” da 5 milioni di abitanti, attraverso la fiscalità generale e di scopo (imposta di soggiorno).
Come si può pretendere che il costo dei 2,5 milioni di persone di passaggio a Civitavecchia possa essere sostenuto solo dai 50mila residenti, senza strumenti fiscali dedicati ?
Credo quindi che la proposta di Tidei sia certamente ben impostata e vada nella giusta direzione.
Roberta Galletta – Direttivo Circolo Partito Democratico Civitavecchia