“Ormai siamo amministrativamente morti”

I CircoscrizioneCIVITAVECCHIA – Caro Sindaco di Civitavecchia,
da cittadino le scrivo in merito al bilancio della Prima Circoscrizione da lei “bocciato”. Oramai amministrativamente siamo morti perché in questo anno non avendo fondi non possiamo fare nulla. Mi domando l’utilità e le ragioni della vostra scelta. Non vedo una utilità e né una ragione sia di diritto o “contabile” plausibile, si ricordi che ultima giurisprudenza vuole che anche rispettando alla lettera una norma si può compiere un abuso di diritto in forza dell’art. 2 della Costituzione inerente al principio di solidarietà sociale. Questa politica a me non piace, la considero vecchia. Da persona intelligente non posso accettare la sua scelta di non darci i diecimila euro che erano destinati al sociale. Questi soldi verranno persi in nome di una ragione ripeto che faccio fatica a capire, o meglio mi rifiuto di capire. Lei parla di amare la libertà e rispettare quella degli altri. Sono giovane e in Prima Circoscrizione siamo tutti giovani non lupi della politica ma precari senza futuro, un po’ come tutta la nostra generazione, e se anche in una istituzione come la Prima Circoscrizione non ci è permesso di esprimerci ebbene non rimangono che le nostre dimissioni, e la totale sfiducia in un altra generazione quella che ci dovrebbe insegnare qualche cosa e darci una mano, in nome di quel patto di solidarietà intergenerazionale che Gino Giugni, padre dello Statuto dei lavoratori, voleva costituzionalizzare ampliando l’art. 1 della Costituzione. Un certo suo consigliere con strafottenza ed arroganza da “provincialotto” mi ha detto che tanto la Prima Circoscrizione non esiste più; mi fa solo tenerezza, perchè purtroppo Civitavecchia e certa politica è così fatta di continui dispetti, e da persone che dovrebbero avere un determinato curriculum di studi o di esperienze tali da giustificare un loro futuro ruolo sia da Assessori o amministratori delegati o più. Con tale atto ha perso la mia fiducia in primis da cittadino e da giovane, il quale forse ingenuamente per questa popolazione nel suo piccolo voleva fare (certe volte commettendo errori non lo nego) qualcosa assieme ad altri miei  “colleghi di illusioni”.
 
Luca Scotto – cittadino