CIVITAVECCHIA – Il generale inverno oltre a creare problemi tra le varie forze politiche sulla gestione dell’emergenza neve, ha determinato una ulteriore gelata sui consumi e sul settore delle imprese: tutte le imprese ovviamente ma in particolare del commercio, polmone della economia di Civitavecchia.
Le gelide temperature, che fanno seguito al blocco dei Tir, le strade gelate, le difficoltà nei trasporti, aumentano la voglia di stare in casa.
Tale situazione è ovvio che si rifletta in tutti i vari comparti del settore commercio.
Il nostro ufficio studi evidenzia come la ristorazione sia uno dei settori, più colpiti. Bar ristoranti hanno visto un calo di incassi tra il 40% e il 50% in meno rispetto ai periodi normali.
In particolar modo sta soffrendo un settore, quello dell’ambulantato, già penalizzato per ragioni di ristrutturazione del mercato di piazza Regina Margherita.
Oltre ad un 20% di arrivi di merci in meno, le temperature polari, hanno portato allo stremo il settore, con cali di vendite elevatissime.
In particolare per la vendita di prodotti non alimentari i mercati sono deserti proprio per l’allarme meteo che continuerà per tutto il fine settimana.
Due settimane di consumi a questi livelli rischiano veramente di mandare al tappeto l’intero settore.
Nel comparto alimentare, ritornati alla normalità approvvigionamenti e rifornimenti, non si assiste al momento ad alcuna tensione sui prezzi.
Il quadro si fa tragico per il settore non alimentare; le difficoltà di circolazione e del passeggio nel centro storico ha portato a contrazioni che in alcuni casi è arrivata a toccare anche punte del 70%.
Se si aggiunge a questa situazione di crisi, che determinerà bilanci in rosso per le aziende,anche l’andamento dei consumi, che per il mese di dicembre sono vicini allo zero, sia per i negozi di vicinato che per la grande distribuzione, nonché il calo della fiducia delle famiglie e delle imprese per il proprio futuro, si comprende la necessità di una ulteriore attenzione e impegno da parte della politica, che purtroppo è in tutt’altro affaccendata.
Forse una maggiore assunzione di responsabilità nei confronti delle imprese potrebbe concretizzarsi in azioni di moral suasion verso le varie istituzioni, che possano alleggerire sia l’aspetto fiscale e contributivo; e d’altra parte seguire l’idea di una moratoria sul pagamento di tasse e mutui.
Si tratta di una emergenza che va a pesare su un settore già stremato, che ha bisogno di risposte in tempi brevi.
Tullio Nunzi – Confcommercio