Lettera aperta all’Alto Rappresentante per la Politica Estera europea Federica Mogherini

ROMA –  “Nell’augurarle un buon lavoro per l’incarico ricevuto, ci preme comunicarle le nostre preoccupazioni. In questi anni di carenza di una posizione comune nella politica estera, l’Europa ha evidentemente ridotto la sua spinta propulsiva verso la comprensione dei problemi che affliggono i paesi del vicino Medio Oriente, dell’Africa sub-Sahariana e del Mediterraneo. Le conseguenze di tale carenza le abbiamo davanti agli occhi: i conflitti, oltre a generare morti innocenti, generano mostri. Chi riesce a fuggire lo fa mettendo a rischio la propria vita, attraversando il Mediterraneo, e non è detto che approdino. Doppiamente vittime. Gli sforzi messi in campo non danno risultati, intervengono sul sintomo. L’Europa deve invece agire sulle cause.
Abbiamo vissuto anni in cui dall’Europa provenivano solo voci dissonanti, e ciò chissà per quanto ancora. Abbiamo sentito solo “è l’Europa che ce lo chiede”, consapevoli che invece le cose sono un po’ diverse, ma chi nell’Europa crede evidentemente ha una voce più flebile di chi vede l’Europa solo come una fortezza. Purtroppo non possiamo dare loro torto.
I pilastri della solidarietà e dell’accoglienza hanno lasciato il posto al respingimento, alla difesa dei confini. Rifiutiamo questa Europa, vogliamo che l’Europa ritorni ai valori fondanti.
Alla nostra povertà europea, si aggiunge quella causata dalla mancanza di una cooperazione politica sostenibile tra Europa e il resto dei paesi, per contribuire a ridurre, ci auguriamo, il dolore e le sofferenze di milioni di persone. Non diamo dati, lei ne ha di sicuro di più aggiornati. Alla povertà infantile europea si aggiunge quella importata con migliaia di minori non accompagnati provenienti da zone di guerra e dai paesi in eterna crisi politica ed economica.
Per tali ragioni le chiediamo di focalizzare la costruzione della politica Estera Europea anche sui seguenti punti:
una reale cooperazione con quei paesi africani che hanno avviato un processo democratico e di rispetto dei diritti civili e umani; avviare un concreto dialogo con i paesi del Mediterraneo inclusi quelli del Medio-oriente; migliorare il processo di Allargamento ad Est dell’UE, mai concluso, vista la perdurante discriminazione delle minoranze quali quelle ROM ad iniziare dai loro paesi di provenienza.
Lei ha parlato di dialogo politico inclusivo, e noi lo condividiamo, è importante costruire una politica estera per l’Europa così come recita il Trattato di Lisbona”.

Nicoletta Teodosi – Presidente del Collegamento Italiano di Lotta alla Povertà (Cilap), sezione italiana di European Anti Poverty Network (EAPN)