Lettera aperta al neo Presidente dell’Authority Di Maio

CIVITAVECCHIA – Le più vive congratulazioni ed il più sincero benvenuto al neo presidente dell’Autorità portuale di sistema Francesco Maria Di Majo con l’auspicio che la sua nomina concorra a recuperare quel clima di serenità e tranquillità andato perso nello scalo in occasione delle indagini giudiziarie svoltesi nel corrente anno. Come civitavecchiesi non sottovalutiamo certamente l’importanza di quanto è stato fatto nel nuovo millennio per il nostro porto, l’attivazione dei grossi investimenti grazie ai quali esso è divenuto uno dei principali porti del Mediterraneo non solo per il decollo del crocerismo ma anche per la crescita di interessanti settori della movimentazione merci. Un progresso reale, quindi, anche se la crisi economica abbattutasi sul nostro Paese si è fatta sentire anche sulle aziende che operano nello scalo. Le prospettive di ulteriore crescita sono favorevoli, e oggi più che mai il nostro porto per la sua posizione geografica, la sua vicinanza alla Capitale e all’hub aeroportuale di Fiumicino assume un rilievo strategico, collocato com’è al crocevia tra i paesi dell’est e quelli del nordafrica.
Le prime dichiarazioni rilasciate dal presidente lasciano ben sperare anche sotto un aspetto di fondamentale importanza: sono improntate alla sincera convinzione della necessità di superare l’attuale separatezza tra città e porto. Noi pensiamo che al riguardo si debba andare oltre le buone relazioni, che non basti il pur utile coinvolgimento, ma si renda necessaria l’integrazione. E che a tal fine, stante il divario di sviluppo accumulatosi nel tempo tra porto e città, occorra varare un piano coordinato d’investimenti per la crescita e l’occupazione con cui si possa convogliare una quota significativa delle risorse finanziarie dell’Amministrazione comunale e dell’Autorità portuale verso la lotta all’inquinamento e al degrado, la riqualificazione urbanistica, e soprattutto il potenziamento dell’economia. E, relativamente allo scalo, pensiamo sia urgente risolvere i casi di Interporto e Privilege Yard, dare avvio al Marina Yachting, progettare un bacino di carenaggio, velocizzare l’iter di acquario e arsenale, realizzare il trasferimento a nord degli uffici doganali, dei presidi militari, di polizia e sicurezza.
Solo pianificando una tale serie di interventi si potrà compiere un passo significativo verso quell’integrazione sempre auspicata ma mai conseguita.

Mauro Campidonico, Francesco Castriota e Giuseppe Fresi – Coordinamento del Polo Civico