CIVITAVECCHIA – Le ultime vicende d’oltreoceano, e in particolare la rielezione di Obama alla presidenza degli Stati Uniti, a prima vista non dovrebbero interessarci più di tanto, cosicché parlare di quest’ultimo avvenimento a livello locale sembrerebbe un esercizio accademico. E invece non è affatto così.
In via preliminare è da apprezzare il ricorso del presidente riconfermato ad un linguaggio semplice, che non nasconde la serietà della situazione e stempera il fermo proposito di difendere i diritti degli elettori facendo appello al loro senso di solidarietà e di responsabilità. Forse “il meglio deve ancora venire” del presidente è un poco eccessivo in rapporto alle forze che sarà in grado di mobilitare, ma lascia ben trasparire la voglia di cambiamento, la chiara direzione di marcia, le genuine intenzioni e il sano ottimismo. Cha costituisce un esempio per tutti, anche per noi.
Ma soprattutto la vittoria di Obama ci riguarda come comunità e istituzione locale per motivi più specifici, se appena consideriamo che nella fase storica che viviamo le decisioni prese da istituzioni e organismi pubblici e privati ai vari livelli – inclusi quelli locali – sono tanto più appropriate e incisive quanto più risultano sintonizzate su quanto viene deciso in aree geografiche più vaste. E in un contesto di natura mondiale che per effetto dell’inarrestabile processo di globalizzazione risulta sempre più integrato, e in cui le connessioni e le interdipendenze di carattere politico, economico e culturale sono in forte ascesa.
Non solo. Alcuni orientamenti del programma del presidente hanno una valenza di carattere generale e possono quindi avere favorevoli riflessi anche sul nostro territorio.
Non è una cosa di poco conto, e non può non avere influenza ad ogni livello, sapere che lo stato guida del mondo tornerà a investire nella green economy in parallelo con l’intensificarsi delle catastrofi prodotte dallo stravolgimento dell’ecosistema. Che in campo economico continuerà ad operare per favorire l’incremento dell’occupazione e, nel quadro di una lotta alle disuguaglianze sociali, un riequilibrio del carico fiscale e uno stop alle discriminazioni sociali residue. Che si attiverà per contrastare la speculazione finanziaria con l’imposizione di regole atte anche a contenere lo strapotere del settore bancario. E che in politica estera, pur intensificando l’attenzione verso ben individuate aree dell’Asia, non trascurerà di collaborare con l’Europa per favorire il rilancio della sua integrazione e rendere più efficace il ruolo della BCE. Assicurando affidabilità e certezza all’assetto dei vari Paesi dell‘Unione, anche a quelli che come l’Italia attraversano da qualche tempo una fase di difficoltà accentuata dai guasti prodotti dalla politica della destra. Guasti che l’ampio schieramento dei partiti socialisti e progressisti assunti a responsabilità di governo nei maggiori paesi europei si ripromette di annullare anche avvalendosi dell’impulso che la presidenza di Obama promette di dare.
Psi – Sezione di Civitavecchia