CIVITAVECCHIA – Non ho niente di personale contro i professionisti nominati dal sindaco Tidei. La risposta del direttivo del Pd di Civitavecchia alle mie critiche le conferma tutte. I due professionisti non sono assessori ma delegati che, si dice nella risposta, lavoreranno gratuitamente. Non sono, pertanto, né l’uno né l’altro assessori, perciò con limitati poteri di delega e senza alcuna rappresentatività esterna. Inoltre, se agiranno – come si dice nella nota del Pd – sotto l’egida di sindaco, giunta e consiglio comunale, allora perché non identificare un esponente della composita maggioranza, possibilmente non il Pd e non un professionista, in grado di assumere il ruolo di assessore e con questo un compito anche politico e non solamente tecnico e amministrativo?
Questo per almeno due motivi: il primo è che è noto che esistono interessi in ambito edilizio e ciò può alimentare sospetti di conflitti di interesse nell’opera amministrativa del comune in quel comparto ; il secondo è che occorre – a mio parere – una inversione di tendenza rispetto alla tecnocratismo imperante in Italia che porti a privilegiare la politica e i politici eletti dal popolo rispetto a tecnici e professionisti vari. Non sempre e non dappertutto sono e debbono essere possibili soluzioni sul modello del professor Monti. Ciò perché, in definitiva, abbiamo bisogno di avere, nella ambito di un ritorno alla democrazia degli elettori e degli eletti, uomini che rappresentino la gente, il popolo. Se in questo schema sarà possibile avere alla testa delle istituzioni anche (e non solo) rappresentanti con i “calli alle mani” anziché compiti professionisti e tecnici, una volta tanto, renderà noi “popolari” più sereni e sicuri di essere validamente rappresentati e tutelati. Ciò non toglie niente alla validità dei tecnici che sono fondamentali in una opera di supporto alle scelte di chi è stato selezionato dai processi democratici. In quanto agli interessi personali: per carità non facciamo ridere la gente e non approfondiamo l’argomento. Nell’interesse di pochi e non certamente i miei che non sono né ricco, né possidente, né potente.
Francesco Magliani – Presidente dell’associazione Enrico Berlinguer