CIVITAVECCHIA – Riguardo la situazione della camera iperbarica è opportuno chiarire tutti i dettagli che riguardano la sua ritardata apertura.
Dopo la rinuncia alla gestione della struttura da parte della Croce Rossa Italiana, febbraio 2010, la nostra Associazione si proponeva ufficialmente per la gestione della struttura, premettendo, comunque, che tutti gli oneri per la messa a norma di tutta la struttura dovessero far carico all’Autorità Portuale e provvedendo alla loro quantificazione e coadiuvando la stessa Autorità Portuale negli adempimenti di carattere formale, per i quali, nell’agosto 2010 riceveva l’assegnazione provvisoria della struttura (in attesa della firma della concessione demaniale).
Nei primi giorni di settembre 2010, tutte le autorizzazioni di carattere tecnico riferite alla camera iperbarica ad all’impianto tecnologico di supporto erano acquisite, mancando solamente l’adeguamento strutturale e l’acquisto di una serie di arredi indispensabili per la corretta gestione amministrativa.
L’Autorità Portuale, nello stesso mese di settembre, ci comunicava, informalmente, che era stata effettuata, e aggiudicata, la gara per l’adeguamento della struttura alla normativa regionale e per l’acquisto degli arredi mancanti.
Nel frattempo erano stati sottoposti a controllo e collaudo tutti i presidi medico-chirurgici che erano già esistenti dalla precedente gestione della camera iperbarica (dal febbraio 1998 al dicembre 2005).
Tra il mese di novembre e dicembre 2010, l’Associazione presentava al Comune di Civitavecchia, alla Regione Lazio, all’Azienda Sanitaria RmF la formale istanza per il rilascio dell’Autorizzazione all’esercizio ai sensi della legge Regione Lazio n. 4 del 3 marzo 2003 per l’attività specialistica di “centro ambulatoriale di emergenza iperbarica e di ossigenoterapia iperbarica”, corredata da 17 documenti necessari per la valutazione della domanda da parte degli Organismi preposti.
Per l’esame di tale istanza, ad oggi, a cinque mesi di distanza, non risulta ancora essere stata convocata, da parte del Comune di Civitavecchia, la Conferenza dei servizi che dovrà esaminare la stessa.
In tale occasione, la Asl RmF e la Regione Lazio si dovranno esprimere sulla correttezza e completezza della documentazione a suo tempo presentata.
La documentazione presentata al Sindaco Moscherini è risultata, per un periodo, smarrita e successivamente trasmessa ad un Dirigente che, però, l’ha restituita alla segreteria del primo cittadino che, a sua volta, la avrebbe consegnata ad altro Dirigente.
Il 14 marzo scorso, in risposta ad una lettera di sollecito della scrivente Associazione all’Autorità portuale, per il completamento dei lavori a suo tempo previsti, l’Autority chiedeva, preliminarmente, che Comune di Civitavecchia, Regione ed Asl approvassero, in via preliminare e, se possibile, con urgenza, il progetto esecutivo per l’ampliamento e adeguamento della struttura iperbarica.
L’Associazione, in pari data, ha presentato al Sindaco di Civitavecchia, all’Asl RmF ed alla Regione Lazio ha presentato formale istanza. Anche di questa domanda, a tutt’oggi non si sa nulla.
Per ultimo, riteniamo opportuno ricordare che l’Associazione dal giugno 2010 ha sostenuto alcuni costi, necessari per l’avvio dell’attività, quali l’assicurazione obbligatoria di malattia ed infortuni per il personale volontario che effettuerà il servizio, la responsabilità civile verso terzi che saranno sottoposti a terapia (oltre 800,00 euro) e per l’acquisto delle bombole di ossigeno e degli altri elementi necessari per la ossigenoterapia (circa 400,00 euro).
Gianfranco Forno – Presidente Associazione Volontari Francesco Forno