“Il terziario è il vero motore del turismo”

corso centocelle2CIVITAVECCHIA – Non so se dire, finalmente o per l’ennesima volta, ma è stata riproposta la necessità di uno sviluppo turistico della città, abbinandolo a sviluppo del porto e della logistica.
Da anni  vado ribadendo che Civitavecchia ha tutti i fondamentali per uno sviluppo turistico, capofila di una marca e di un territorio appetibile, fatto di vari segmenti turistici, e da sempre con un rapporto privilegiato con il mare, per sua caratteristica geografica, per la sua storia, naturale approdo dei traffici commerciali e non, dell’area mediterranea.
Questo, oltre che alla lungimiranza di passate autorità portuale ha permesso, che milioni di croceristi si riversassero a Civitavecchia, per la sua naturale centralità e vicinanza a Roma. Quello che manca e a cui bisogna porre rimedio è la scarsa capacità sistemica di approccio allo sviluppo turistico.
Milioni di persone che transitano nel nostro porto, sono un patrimonio unico, da intercettare e su cui fare promozione, marketing; chi passa una volta in crociera o per la Sardegna potrebbe decidere di tornarci, se consapevole delle offerte del territorio.
La mancanza di un sistema, da tutti richiesto ma scarsamente praticato, non ha fatto di Civitavecchia  che di porto vive, (e di turismo lo potrebbe), una città porto, cioè una sintesi unitaria di un percorso comune tra sviluppo del porto e città, di forti sinergie tra le due entità.
Questo è il primo passo da fare, recuperare compatibilità e sinergie tra piani regolatori, evitare barriere, cesure, compartimenti stagni; significa promuovere strumenti di governance comuni della città-porto.
Solo questo permetterebbe, non solo una vicinanza spaziale, ma  un vero sviluppo unitario.
Però pure se per paradosso si arrivasse ad una città porto, uno scalo portuale dotato delle migliori infrastrutture non basta, da solo ad intercettare la domanda proveniente dal terziario: per essere efficiente e competitivo è necessario che la infrastruttura porto sia inserita in un contesto ”logisticamente” più ampio.
La percezione da parte delle grandi imprese di trasporto, di un buon sistema logistico è il risultato dell’integrazione tra porto e retroporto, considerando le infrastrutture ferroviarie e viarie.
La Civitavecchia Orte, Civitavecchia Grosseto, la linea ferroviaria Capranica  Orte, una stazione flusso di migliaia di turisti abbandonata a se stessa, sono carenze che impediscono lo sviluppo del nostro porto, e ovviamente del nostro turismo. Si mettano in atto tutti i meccanismi di tutela ambientale, necessari per un territorio già devastato dalle centrali, ma si abbia la consapevolezza che senza il rafforzamento delle varie strutture si metterebbe un vero macigno allo sviluppo dell’economia turistica e non solo.
Un vero sistema non approccia i vari problemi singolarmente, ma unitariamente, sinergicamente: trasporti, porto, commercio, turismo, ambiente, patrimonio archeologico, artigianato.
Dico questo perchè, quando si parla di turismo, come nell’ultimo convegno del comune, tutti parlano di industria turistica: niente di più sbagliato. Il turismo è terziario, il turismo è territorio, e i vari segmenti si possono sviluppare se il territorio viene salvaguardato tutelato e sviluppato compatibilmente con l’ambiente.
Se un po’ tutti ci si rendesse conto che il terziario e la piccola e media impresa sono il motore dello sviluppo economico e sociale, forse avvieremo una vera sfida del cambiamento, ed un vero sviluppo della nostra città.

Tullio Nunzi  – Responsabile Infrastrutture, Trasporti, Logistica e Mobilità Confcommercio-Imprese per l’Italia