“Il ruolo determinante dei cittadini nella riapertura del centro dialisi di Capena”

CAPENA – Il 17 maggio prossimo al poliambulatorio di Capena verrà inaugurato il ristrutturato centro emodialisi, chiuso nel 2015, con 8 +1 contumaciale posti dialisi il centro è Unità di Dialisi Decentrata dell’ospedale S. Paolo di Civitavecchia, diretta dal Dr. Moreno Malaguti.

Il centro che con 8 posti +2 HBsAg ospitava 50 persone in trattamento fu chiuso improvvisamente il 5 luglio 2015 con vaghe promesse di riapertura, da allora la volontà delle persone in terapia sostenute dall’associazione Malati di Reni ha fatto sì che il centro non finisse nel dimenticatoio.

Dopo numerose riunioni in Comune, ASL e Regione con proposte e mancate promesse il 19 febbraio 2016 a pazienza terminata si è tenuto un Sit davanti al centro dialisi che di fatto ha rimesso in moto la macchina amministrativa regionale, infatti con delibera di Giunta Regionale n 146 del 5 aprile 2016 furono finanziati 300.000 euro per la ristrutturazione e con decreto del Commissario ad Acta 22 aprile 2016 n. 130 la ASL fu autorizzata all’assunzione in deroga al blocco del turn over di 6 medici nefrologi.

Da un comunicato stampa della ASL leggiamo i lavori eseguiti “la Riattivazione della Dialisi Decentrata nella sua nuova ambientazione e organizzazione che risponde alle più moderne necessità di assicurare un elevato livello di qualità delle cure e appropriatezza terapeutica. I lavori di restyling sono stati svolti in maniera approfondita, per arginare in modo definitivo ed efficace l’umidità presente nel sottosuolo ove è costruito il complesso, data dalla vicinanza del fiume. Si è dunque svolta una intera bonifica dei locali e dell’umidità risalente dai muri, oltre all’adeguamento degli impianti e ristrutturazione degli spazi, all’adeguamento delle tecniche di prevenzione incendi e impianto di condizionamento dedicato. Si è proceduto al completo rifacimento degli impianti elettrici”.

L’inaugurazione la prossima riapertura del centro con 2 turni giornalieri cicatrizza una ferita che ci auguriamo che non resti un atto isolato della amministrazione regionale, ma l’inizio di una revisione delle decisioni prese negli ultimi anni che di fatto hanno depotenziato la nefrologia pubblica.

 

Roberto CostanziSegretario “Associazione malati di Reni”