“Il mare può offrire grandi opportunità di sviluppo”

CIVITAVECCHIA – La Cgil di Roma e del Lazio è determinata ad affrontare il tema della portualità regionale nel quadro di una visione dello sviluppo che non può esimersi dal valorizzare le modalità del trasporto e la mobilità.
Il Lazio,attraverso il mare e gli approdi portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, rappresenta un importante nodo di una rete più ampia che copre l’intero continente europeo.
I collegamenti con le grandi vie del trasporto inseriscono la Regione Lazio, a buon diritto, nei progetti che guardano l’Italia come ad una grande piattaforma che dal mediterraneo può intercettare i traffici di merci che si muovono dall’oriente e dai paesi emergenti.
Il mare può offrire grandi opportunità per lo sviluppo che si devono saper cogliere. Vi è innanzitutto, forse, da recuperare sul piano culturale una dimensione “marinara”. Non sempre la Regione Lazio sembra mostrare consapevolezza di essere bagnata dal mare e non sempre pare avere piena coscienza del fatto che anche Roma, come altre capitali Europee, ha il suo porto o, per meglio dire,il suo sistema portuale.
Le merci , così le persone, entrano ed escono dalla nostra Regione su “gomma”, “ferro”, “aria”, ma anche , e sempre di più, per la via del mare.
Il sistema portuale di Civitavecchia, molto cresciuto negli ultimi anni, ha visto una movimentazione di persone che ha superato i 4 milioni di unità, che lo ha portato a superare persino Genova e Barcellona, ed essere il primo porto del mediterraneo per traffico passeggeri. Resta alto il movimento di prodotti energetici, per la presenza del polo di produzione di elettricità più grande d’Italia, ed aumenta, anche se lentamente, il traffico delle merci. A ciò si aggiunga il ruolo sempre crescente di Fiumicino, dove vi sono progetti di ampliamento, ed anche la specifica funzione di Gaeta.
Il disegno rivela una Regione che, molto più di quanto comunemente si ritiene, intrattiene per tramite del mare relazioni che possono produrre importanti positive conseguenze sulla occupazione e sullo sviluppo.
La Cgil di Roma e del Lazio vuole guardare al proprio sistema portuale a partire dal lavoro e nel rispetto delle compatibilità ambientali .
Il Piano Triennale delle Opere illustrato, nei giorni scorsi, dalla Autorità Portuale , prevede investimenti per circa 500 milioni di euro. Si tratta di un piano ambizioso che ,proprio per le sue dimensioni e prospettive, ha necessità di un costante rapporto e con le altre istituzioni e con le parti sociali.
Vogliamo comunque richiamare alla cautela per quanto riguarda le aspettative. La crisi è violenta e la recessione in cui è piombata l’intera Europa morde anche nel nostro territorio. I numeri ci informano che anche il nostro porto è in sofferenza. Certo ci difendiamo meglio di altri ma i fatti sono che i traffici si contraggono. Dobbiamo guardare alle iniziative che sono in essere e a quelle che verranno con l’attenzione rivolta ai livelli occupazionali.
La crescita del net-work portuale per noi deve avvenire nel rispetto del territorio e dell’ambiente ed essere sinonimo di sviluppo e buona occupazione.
In questo senso e a tal fine attribuiamo rilevanza al necessario rapporto che si deve determinare tra gli organi di governo della Autorità Portuale di Civitavecchia e le parti sociali, in modo particolare con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori dipendenti, consapevoli che nel sito considerato insistono le più varie categorie merceologiche.
Si avverte la necessità che questo rapporto trovi una più compiuta regolazione. E’ infatti necessario che l’interlocuzione non sia occasionale od episodica e che ad essa vengano affidati compiti ed obiettivi. Il rapporto tra centri di governo istituzionali e parti sociali può , a nostro giudizio, produrre azioni comuni nell’interesse generale. Viceversa una assenza o insufficienza di dialogo possono produrre nel tempo incomprensioni o peggio fratture o conflitti.

Piero Alessi – Dipartimento Trasporti Cgil Lazio
Roberto Giordano – Segreteria Cgil Lazio