CIVITAVECHIA- Anche quest’anno il Venerdì Santo è passato ed il rito che a Civitavecchia lo caratterizza, la Processione del Cristo Morto, si è concluso.
E’ ormai consuetudine che il Priore dell’Arciconfraternita del Gonfalone intervenga e tracci un bilancio della manifestazione, certamente la più sentita dai civitavecchiesi.
Le condizioni atmosferiche favorevoli hanno consentito ai nostri concittadini di partecipare numerosi e fortemente motivati alla sacra manifestazione. Hanno rinnovato lo spirito secolare di questa città che puntualmente si riversa ai margini delle strade per riflettere e meditare sulla Passione e morte di Gesù. In silenzio i civitavecchiesi hanno pregato, con rispetto hanno reso testimonianza alla penitenza scalza e incatenata e si sono uniti alle preghiere guidate dal nostro Vescovo Mons. Luigi Marrucci.
La tradizione che vuole che la salita di Via Piave sia fatta di corsa per consentire di portare il Carro con il Cristo Morto in piazza Leandra, al termine della processione è stata rispettata: i portatori hanno vinto la pendenza della strada correndo e tirando il Carro fino alla Piazza ed hanno ricevuto l’applauso liberatorio ed annunciatore della Risurrezione di Gesù, che ha siglato e concluso le fatiche di tutti.
I ringraziamenti sono doverosi a tutti coloro che con le offerte ci hanno consentito di realizzare ancora questa secolare tradizione, ai partecipanti, alle Forze dell’Ordine che con il loro solerte impegno assicurano il sereno svolgimento della Processione, alle due Bande musicali cittadine, la “Ponchielli” e la “Puccini”, agli organi di stampa e d’informazione che puntualmente anche quest’anno hanno seguito fin dalla preparazione questo importante appuntamento cittadino.
I Confratelli e le Consorelle dell’Arciconfraternita del Gonfalone aspettano sempre tutti i concittadini nella Chiesa della Stella di Piazza Leandra per rivolgere alla Madonna delle Grazie il ringraziamento per la sua intercessione e per l’aiuto che riserva a questa Città.
Giovanni De Paolis – Priore Arciconfraternita del Gonfalone