“I partiti non vogliono cambiare e non si sforzano neanche di farlo”

segreteria PdCIVITAVECCHIA – Antonio Manunta replica all’intervento dell’esponente del Partito Democratico Edmondo Cosentino “Aprire una discussione vera sulla politica”.

“La società civile si è risvegliata, ma dove la vedi? E dove vedi che la città ha deciso di non delegare più a questi partiti? Ci prova qualcuno ma non ci si riesce. Il referendum sarebbe stato un altro fiasco se non ci fosse stata la spinta emotiva del terremoto giapponese e conseguente incidente nucleare agli antipodi. E a quale voto ti riferisci? A quello dei 5.600.000 elettori di fine maggio? Ma che democrazia è il mettere in discussione tutto ad ogni consultazione elettorale pur in bacini limitatissimi e cioè 6 mesi? Quello non conferma un bel niente se non il perdurare della confusione e la lontananza dei cittadini, ed hai piena ragione. I coordinamenti, i comitati, le consulte locali hanno certamente espresso cuore ma non ci hanno evitato carbone e le peggiori gestioni di servizi pubblici immaginabili perchè solo i partiti nella loro funzione democratica, con discussione e voto libero possono incidere ed è per quello che in tale direzione si deve agire, cercando di aumentare il senso di cittadinanza e la partecipazione, ma chi lo può fare se non chi ha conoscenze ed esperienza da mettere a disposizione degli altri? Non certo il Pd locale che vede decidere Tidei, Barbaranelli e Carluccio con in seconda linea Marietta Tidei, Piendibene e Stella, rispettivamente figlia, genero e moglie dei primi tre. Certo ottime persone e preparate ma confermano che la vita dei partiti è cosa fra pochi e pure parenti. I metodi bipartisan che stanno vedendo riposizionarsi condannati, processati, trasformisti, protagonisti di passate amministrazioni, autori di indebitamento e di sperpero di denaro pubblico confermano che i partiti non vogliono cambiare e non si sforzano neanche di farlo. Ed anche il consiglio comunale risultato un’arena di insulti e di intemperanze denota pochezza e poco senso di responsabilità, soprattutto se poi si tace su tutto il resto. Molto meglio sarebbe fare battaglia per ottenere consigli comunali minimo quindicinalmente e nella chiarezza evitando di infilare furbate nella massa di provvedimenti. La cosa più stupida a mio parere è continuare a pappagallare la parola “dimissioni” senza offrire e neanche preparare alternativa credibile. Il Pd continuerà a fare orecchie da mercante sulle questioni di vivibilità e qualità della vita (ed altro) che nel mondo vicino a noi sono le vere portatrici di occupazione e sviluppo, come arretrato è il sindacato che continua ad apparire inadatto e arroccato a metodi che 20 o 30 anni fa vedevano occupazione solo nel costruire capannoni e banchine.   L’esempio dell’acqua ha rivisto dividersi sulla definizione pubblica o privata senza riempire di contenuti e proposte, dati e simulazioni tali da arrivare al nocciolo dato dai costi, qualità di acqua ed efficienza del servizio. E il messaggio trasmesso era che “se vonno vende l’acqua!” come se adesso che è “pubblica” i cittadini non pagassero l’acqua in bottiglia, non pagassero le bollette, non pagassero con i 4 milioni di euro che l’amministrazione paga ogni anno e non pagassero con i disservizi, lo spreco di acqua, l’ingiustizia per le utenze importanti non censite e la non cultura del consumo responsabile. A te si può imputare solo il fatto che continui ad infarcire i testi con le parole “subalternità all’economia, riscossa civile, lobby politico-economiche, insopprimibile bisogno d’equità, l’insonnia della ragione, ecc” come se basta la loro presenza per dare risoluzione ai problemi. Non è così come non sono credibili le alleanze con le forze che tu chiami “riformiste”, quelle che agitano le bandiere senza dare seguito con i contenuti e che quindi forze non sono nè in proposta e neanche in numeri. E concludo al vero senso del tuo testo che è anche il mio: restituire alla gente la libertà, la dignità, la bellezza dell’impegno politico. Ma come puoi farlo se non con l’esempio e nel concreto con la didattica? E quello dovrebbe essere l’impegno di tutte le forze politiche, almeno quelle che si definiscono ‘grandi'”.

Antonio Manunta