“I mercatini hanno danneggiato il commercio cittadino”

MercatinoCIVITAVECCHIA – In merito alla indagine apparsa sulla stampa locale riguardo le difficoltà che sta vivendo il commercio cittadino, la scrivente ritiene importante sottolineare alcuni aspetti, viste le numerose sollecitazioni pervenute sia da operatori commerciali associati che non.
Pur essendo condivisibile uno stato di crisi che trova origine da cause legate all’economia globale si ritiene tuttavia indispensabile evidenziare alcuni aspetti tipici del nostro tessuto commerciale.
La carenza infatti di un piano urbanistico del commercio aggiornato alla realtà odierna che possa regolamentare il numero delle attività del commercio al dettaglio sembra un elemento imprescindibile da cui prendere spunto. E’ un dato del tutto evidente che Civitavecchia abbia una presenza eccessiva di attività di grande distribuzione e che non vi sia una adeguata regolamentazione per le aperture domenicali e festive come previsto dalla normativa vigente (art. 31 del decreto Bersani).
Il continuo turn over delle chiusure e aperture evidenziato sulla stampa secondo fonti Confcommercio-Ass.to al Commercio andrebbe ulteriormente analizzato perché risalterebbe in modo evidente che molte delle attività che chiudono sono quelle che storicamente erano presenti in città (vedi centro storico) a fronte di aperture che vengono richieste da operatori non civitavecchiesi!
La domanda sorge spontanea: come mai il commercio cittadino ha appeal solo per operatori esterni?
La ricerca di stimoli messa in atto con la realizzazione di mercatini che poteva essere condivisibile laddove questi stessi avessero rappresentato un implementazione dell’offerta commerciale e di interesse anche per le località limitrofe, in realtà si è dimostrata penalizzante nei confronti delle attività cittadine, poiché invece di realizzare mostre mercato di antiquariato, artigianato e oggettistica antica, si è dato vita ad un mercatino “delle pulci”, che ha ulteriormente depotenziato il potere di acquisto.
Molti altri sarebbero i punti degni di oggetto di analisi e proprio per questo sarebbe utile a parere della scrivente costituire un tavolo di discussione con tutti gli aventi titolo.
Monitorare oggi potrebbe significare porre le basi per una programmazione a medio e lungo termine per il rilancio del terziario di questa città, che nonostante tutto continua a rappresentare “un polmone” importante dell’ economia cittadina.

Dott. Vincenzo Palombo – Presidente Ascom Civitavecchia