“Ho assistito per la prima volta a un Consiglio comunale di Civitavecchia…”

cesare caiazzaCIVITAVECCHIA – Ho assistito, questa mattina, per la prima volta, ad un consiglio comunale di Civitavecchia.
Onestamente, per quello che ho visto e per quanto mi sforzi, non trovo aggettivazioni sufficienti per descrivere una condizione nella quale rischiano di essere messe in mora le regole più elementari di una dialettica politica e sociale che, pur segnata da punti di vista diversi e magari contrapposti, deve sempre rimanere ancorata su un terreno civile e democratico.
Non entro nel merito dell’esito della discussione e del voto sulla delibera 71, per i quali rimando alla presa di posizione unitaria di Cgil Cisl Uil, limitandomi solo ad alcune amare considerazioni sulla forma e sullo stile.
Mi domando, innanzitutto, perché una maggioranza così ampia che, preventivamente, ha deciso di “blindarsi” ha anche bisogno di “provocazioni” plateali e, onestamente, di cattivo gusto.
Non mi era mai capitato, neppure nelle riunioni di condominio, di registrare una situazione nella quale un “presidente” (che dovrebbe avere un ruolo di arbitro e di garanzia) non solo partecipa alle votazioni ma interviene, nella discussione, per sostenere le tesi della maggioranza del consiglio.
Soprassiedo sulle parolacce che, in pubblico, non vanno mai bene ed è peggio se pronunciate dal primo cittadino di una comunità numerosa e importante come quella di Civitavecchia.
La cosa sulla quale non posso passare sopra è l’attacco violento e assolutamente fuori luogo, fuori contesto, gratuito, del Sindaco – durante la riunione di consiglio – alla Segretaria Generale di una importante categoria della CdLT Cgil di Civitavecchia.
Ritengo necessario ribadire, come mi è già toccato fare in una precedente occasione nei confronti di un esponente della Giunta comunale, che non è consentito a nessuno offendere e insultare la Cgil e i suoi dirigenti.
Si possono avere idee diverse dalle nostre ed esprimere, anche in maniera forte, dissenso rispetto alle nostre posizioni.
Quello che non è lecito è l’offesa e la denigrazione, l’assenza di rispetto nei confronti di un Sindacato che conta oltre cinque milioni e mezzo di iscritti ed ha alle spalle una storia di oltre 100 anni al servizio della democrazia, della libertà e dell’emancipazione della classe lavoratrice.
In ogni caso, per quanto ci riguarda, non intendiamo farci trascinare su un terreno segnato da una dialettica fatta di insulti ed ingiurie.
Riteniamo invece opportuno appellarci al buon senso di tutti per evitare un imbarbarimento del confronto politico e sociale.
Pensiamo che i problemi dei cittadini di Civitavecchia, ingigantiti dalla crisi in atto, debbano essere affrontati con sobrietà e senso di responsabilità da parte di tutti.
Punti di vista ed idee diverse possono rappresentare una ricchezza solo in  presenza di una volontà di confronto basata sul rispetto reciproco e sulla capacità di stare sempre al merito delle cose.

Cesare Caiazza – Segretario Generale Cgil Civitavecchia