CIVITAVECCHIA – Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Trenitalia relative all’ipotesi di blocco del servizio regionale, destano più che stupore, sconcerto. Non credo siano consone al massimo dirigente della più grande azienda, in gran parte monopolista, del nostro paese, ma sono assai più vicine al responsabile di un centro sociale, tipo Leoncavallo.
Come si può affermare impunemente di interrompere un servizio pubblico; quando per alcuni pendolari che avevano bloccato un treno fatiscente, si era ipotizzata la denuncia penale.
Forse l’amministratore delegato voleva lanciare semplicemente una provocazione; ma deve essere cosciente che la situazione del trasporto regionale è allo sfascio. Treni fatiscenti, sporchi, privi dei servizi igienici. Certo in Germania i ricavi sono superiori, così come in Francia. Ma sarebbe giusto anche vedere la qualità dei servizi resi. L’ultimo aumento dei biglietti, ci ha portato sicuramente a tariffe europee, ma i servizi resi sono veramente da terzo mondo.
Su una cosa Moretti ha ragione, i ricavi passeggero chilometro, sono di gran lunga più elevati in Gran Bretagna; ma Moretti si dimentica di dire che in Gran Bretagna, esiste una separazione totale tra gestore dell’infrastruttura ed imprese ferroviarie.
Purtroppo nell’Italia delle liberalizzazioni, Moretti continua ad essere controllore –controllato, in un regime di semimonopolio.
Tralascio la situazione del settore merci, dove gli obiettivi di Rfi non sono stati indirizzati alla produzione di migliori condizioni per lo sviluppo dell’industria ferroviaria italiana.
Spero che la politica locale e nazionale prenda posizione, in particolare quella regionale, per tutelare prioritariamente gli interessi degli utenti.
La politica non deve entrare nella gestione, ma non può fare finta di niente riguardo alla qualità ed il livello dei servizi.
La speranza è che la nuova Autority prevista dal governo Monti avvii un vero processo di disboscamento, snellisca burocrazia, razionalizzi la disponibilità e l’erogazione dei fondi e avvii un processo di liberalizzazione che differenzi il ruolo di regolatore e regolato.
Ricordo che l’Italia è tra i 13 stati membri dell’EU deferiti alla Corte di giustizia per non avere proceduto alla corretta attuazione europea in materia di trasporto ferroviario.
Tullio Nunzi