CIVITAVECCHIA – Come sempre avviene in questo Paese pieno di contraddizioni, ci si trova ad affrontare seriamente i problemi, seppur noti a tutti nella loro totale evidenza, solo quando si sbatte il muso su una sciagura che tocca l’animo della collettività, come accade in tanti episodi più o meno noti della nostre cronache. Non sarebbe una novità disquisire sulla pericolosità della circolazione stradale a Civitavecchia: in questa città, più che altrove, i pedoni, anche quando attenti ad attraversare la strada sulle strisce segnaletiche, rischiano quotidianamente la vita.
Gli automobilisti civitavecchiesi, arroganti, strafottenti, sfacciati, oltre il lecito e ben al di là delle peggiori abitudini consolidatesi in altre città, non vogliono sapere che esistono le strisce pedonali, che il codice della strada imporrebbe di moderare la velocità in prossimità delle stesse, che se un pedone ha messo un piede al di là del marciapiede bisognerebbe rallentare anziché accelerare per passare prima di lui, spesso una “lei” anziana, spesso “loro” con bambini e con tanto di carrozzine.
Chi scrive ha abitato per decenni in Viale delle Vittoria. In questa strada da sempre i veicoli sfrecciano, sfruttandone l’andamento rettilineo, a velocità incompatibili con i limiti vigenti ed i numerosi attraversamenti pedonali che collegano il parcheggio a spina con il lungomare, attraversamenti che per la loro vocazione, sono utilizzati a tanta gente, residenti, turisti, pendolari, a tutte le ore. Lo fanno incuranti di trovarsi di fronte al Commissariato di Polizia. Il sottoscritto, in ore cruciali, spesso ha volutamente attraversato le strisce pedonali di fronte al Commissariato per correre qualche rischio in meno, senza peraltro riscontrare alcun effetto deterrente: l’automobilista accelera sempre per passare per primo. Nonostante il Commissariato, nonostante i semafori lampeggianti, nonostante le video camere, nonostante le strisce plurime ravvicinate. Ci voleva una signora investita una di queste mattine davanti ai cancelli della Polizia per riparlare del problema. Non conosco i dettagli dell’incidente e forse, in questo caso, si è trattato “solo” di una distrazione da parte di un guidatore comunque rispettoso dei limiti di velocità. Nella speranza che la signora coinvolta nell’incidente si ristabilisca presto, approfittiamone, anche se con il solito ritardo, per evitare che la prossima volta ci scappi subito il morto, paradossalmente proprio di fronte alle strisce pedonali in teoria più sicure di Civitavecchia: facciamo qualcosa per costringere con la forza, peraltro l’unico modo possibile, l’arroganza e la cafonaggine al volante degli automobilisti di questa città a rispettare le più elementari regole di sicurezza e di civiltà sulla strada.
Michele Galice