“Festa della donna tra iniziative meritorie, furbate e becera demagogia”

L’8 marzo quest’anno è stato segnato da alcune lodevoli mobilitazioni contro la violenza sulle donne, su tutte quella organizzata da Amnesty International; iniziative che ogni persona civile dovrebbe far proprie.

Per contro, l’occorrenza è stata strumentalizzata in modo trasversale, da destra a sinistra, dalla Prestigiacomo alla Presidente della Camera Boldrini passando per l ‘On. Boschi del PD (che per ora si è contraddistinta per la dichiarazione sui quattro sottosegretari del PD indagati ai quali il partito, a sua detta, con buona pace delle ragioni di opportunità, non chiederà di dimettersi), per rilanciare, attraverso un appello ai leader dei partiti firmato da 90 deputate, la questione delle cosiddette “quote rosa” , in nome del principio della parità di genere: il Parlamento, in altre parole, dovrebbe essere composto esattamente per il 50% da esponenti di sesso femminile.

In questo senso va proprio, guarda caso, il Governo Renzi, scientificamente composto esattamente per metà da ministri donne, tra cui spiccano la sopraccitata Boschi ed una Marianna Madia, la cui prima azione politica è stata quella di recarsi dall’ex Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, scambiandolo per il Ministro del Lavoro.

Non abbiamo nulla in contrario alla rappresentanza delle donne nelle Istituzioni, nei CdA e nei posti di comando, ci mancherebbe! Ma non è con le quote rosa che si risolve il problema: perché non imporre, a questo punto, in misura congrua ai dati statistici la presenza  anche di trans, omosessuali, bisessuali e chi più ne ha più ne metta?

In un Paese che va a rotoli c’è bisogno di una classe dirigente capace e trasparente, selezionata in base a criteri di meritocrazia, cosa che mai è stata e mai sarà, per mille ragioni.

Spiace ammetterlo, ma quando qualcuno ricorda che tutte le parlamentari elette di FI sono state “scelte” da Berlusconi è nel giusto… D’altro canto è anche vero che “qualche merito” debbono pure averlo avuto!

Il video seguente mostra lo spessore di Marianna Madia, “bacchettata” in una recente puntata di “Servizio Pubblico” da un giustamente esasperato Massimo Cacciari.

Aguaplano