“Falsa la notizia che sono stati penalizzati i bagnini di Ladispoli”

LADISPOLI – In merito al Piano Collettivo di Salvamento (PCS), negli ultimi giorni, sulla stampa locale, sono circolate illazioni circa l’assunzione di personale proveniente dalla Calabria o dalla Sicilia, a discapito delle risorse del nostro territorio. A tali illazioni, con la presente, si vuole dare specifica e decisa replica.
Sugli oltre 30 assunti per il solo servizio di salvamento (se si considerasse l’organico coinvolto anche per la pulizia arenili il numero aumenterebbe ancora) soltanto 7 provengono da regioni a Sud del Lazio. Il motivo di tale esigua integrazione è semplice: A parità di requisiti, l’offerta di lavoro per queste mansioni altamente qualificate e con elevati standard di servizio è stata superiore alla domanda locale, pertanto si è reso necessario ricercare ovunque ragazzi volenterosi e qualificati che affiancassero le eccellenze locali nell’espletamento di questo delicatissimo servizio a tutela della vita umana.

Rete Ribomar ed Assobalneari hanno anche cercato di ridurre ad una quota minima il numero degli assistenti neo brevettati perché il lavoro sulle torrette richiede piena autonomia ed esperienza maturata su diversi lidi nazionali dove già si è operata qualche sperimentazione collettiva. A tal proposito, essendo il servizio in continua evoluzione, si invitano tutti gli interessati maggiorenni a candidarsi per il servizio di salvataggio presentando i propri curriculum presso la base operativa centrale Dolphin sul lungomare Marina di palo snc.

Al momento, essendo solo 7 su 30 gli assistenti non autoctoni (meno di 1/3 del totale), la notizia per cui sarebbero “almeno una ventina i bagnini di Ladispoli rimasti a casa quest’anno” è pertanto infondata o non relazionabile alla messa in esercizio del PCS tanto più che molti ragazzi di Ladispoli non si sono presentati alle selezioni in quanto, per questo primo anno di esercizio, l’impiego sarebbe stato dal 15.6 al 15.9 mentre loro cercavano un lavoro più lungo.

Gli imprenditori balneari costituiti in Rete hanno sottoscritto una Convenzione che stanno rispettando puntualmente, la stessa Rete sta coordinando, promuovendo e sostenendo economicamente il servizio, mentre per alcune attività operative è stato richiesto supporto a società specializzate selezionate sul territorio.

Tali società hanno organizzato le selezioni degli assistenti, istruito e sottoposto tutti i ragazzi assunti ad un capillare lavoro di team building e di ulteriore approfondimento professionale, ognuno infatti è stato ulteriormente certificato come operatore BLSD dall’Azienda Regionale per l’Emergenza Sanitaria ARES 118 per l’uso dei defibrillatori utilizzati nel progetto.

Inoltre, ogni 10 giorni, presso la sede della Dolphin, che da anni è impegnata in attività di monitoraggio e tutela della costa, si eseguono specifiche esercitazioni nonché puntuali test atletici e organizzativi anche sotto stress per mantenere gli elevati standard prestazionali di tutto lo staff e garantire l’eccellenza del servizio.

In definitiva, essendo l’offerta di lavoro aumentata sia in termini qualitativi che quantitativi con l’introduzione del servizio integrato di Salvataggio e pulizia degli arenili è evidente la ricaduta positiva e qualificante per l’intera economia e per il turismo locale. I numeri che confermano queste asserzioni sono i seguenti: sono più di 50 gli interventi documentati ad oggi portati a termine dagli assistenti bagnanti che lavorano per PCS, frutto dell’intesa tra gli imprenditori balneari locali, la Capitaneria di Porto di Civitavecchia e il Comune di Ladispoli. In particolare, il pronto intervento di questa equipe di professionisti del salvamento, in almeno 10 casi, ha impedito che una meritata esperienza di mare si tramutasse in vera e propria tragedia, ricevendo anche il ringraziamento del sindaco e dei cittadini.

E’ anche importante sottolineare che, grazie all’immediatezza del collegamento radio di tutte e 28 le postazioni di presidio, il tempo necessario per individuare i genitori dei bambini dispersi sugli oltre 3km di spiaggia monitorata, si aggira addirittura tra i 30 e i 50 secondi. Ad oggi sono stati almeno 17 i bambini tra i 3 e i 10 anni prontamente restituiti alle famiglie.

L’azione di presidio non si ferma a questo ma include il monitoraggio e la segnalazione alla Capitaneria di tutti i casi da cui possa scaturire pericolo per i bagnanti come il mancato rispetto delle regole per la pesca, comportamenti autolesivi sulle scogliere, fenomeni di inquinamento delle acque.

Ancora una volta l’Assobalneari e la Ribomar, che riuniscono gli imprenditori balneari di Ladispoli e S.Nicola, ringraziano tutte le partnership che collaborano al progetto per l’egregio lavoro finora svolto su tutto il litorale ma soprattutto ringraziano tutti gli assistenti bagnanti operanti nel PCS giacché la competenza, la voglia di lavorare e la professionalità non conoscono discriminazioni in base alla regione di provenienza.

In definitiva si invitano gli organi di stampa a verificare le notizie apprese da fonti non ufficiali prima di pubblicare notizie non rispondenti al vero.

 

Assobalneari e Ribomar Ladispoli