CIVITAVECCHIA – Egregio Sindaco,
le faccio i complimenti per una battaglia elettorale, molto spesso vicina alla guerra civile e tendente all’annichilimento dell’avversario; con una città intontita da una guerriglia verbale parossistica ed insopportabile, non su programmi, assai fangosa, che a mio avviso ha prodotto numerose schede bianche; purtroppo conclusasi con il mancato passaggio delle consegne. Atteggiamento che conferma l’incapacità di considerare la controparte un avversario e non un nemico, riconoscerne la legittimità ed il risultato delle urne.
Ovvio che serve immediatamente un supplemento di responsabilità, un disperato bisogno di risposta, in temi di azione di Governo, con il coinvolgimento della opposizione, per una città che come il Paese vive situazioni disperate a livello occupazionale; verrebbe da dire una assunzione di responsabilità bipartisan, ma direi invece sfiorando termini paraleghistici, civitavecchiese: essere civitavecchiesi significa condividere ed avere attenzione al territorio e non solo viverci.
Per uscire da questa crisi, per salvarci da un baratro, dalla catastrofe, occorrono a mio avviso umiltà, sincerità, realismo e buon senso.
Per quanto mi riguarda, spero nella completa attuazione del suo programma, e quindi in una particolare attenzione per il sistema terziario: un sistema di imprese che stanno vivendo una situazione di grossa difficoltà, centinaia di aziende chiudono giornalmente strette da mancanza di credito, da un calo dei consumi e da un sistema fiscale, anche locale, vessatorio ed insopportabile.
Si tratta di imprese, di settori determinanti, sia in termini di prodotto interno lordo,che di occupazione, rispetto ad altri settori.
Spero altresì che il tema-turismo venga affrontato in modo sinergico e strategico, non sia stato solo elemento di campagna elettorale ma vera alternativa, in difesa del territorio e dell’ambiente,allo sviluppo monotematico dell’Enel.
Su una cosa, come rappresentante di un mondo di imprese, di un capitalismo molecolare, che vede proprietari e lavoratori, molto spesso nella stessa barca con lo stesso destino, Le chiedo di essere inflessibile; lo chiedo anche come uomo di sinistra, di una sinistra che sa convivere con due semplici concetti di mercato: crescita e merito.
Lei è circondato nel suo gruppo consiliare da giovani, i quali sanno la situazione da profondo sud che vivono donne, laureati, inattivi, scoraggiati, disoccupati e senza rete.
In aziende, società, consorzi di natura tecnica, determinanti per il rilancio, e l’economia di questa città e di tutto il sistema imprenditoriale, privilegi il merito, le competenze; non ci dia dei “Belsito” nostrani, manager inventati, che più di capacità detenevano pacchetti di tessere e che hanno creato carrozzoni clientelari a carico di cittadini e imprese, e tanto danno hanno prodotto a Civitavecchia. Avvii una prospettiva di cambiamento, che dia speranze ai giovani,vere vittime,prive di ascensore sociale, che solo il merito può garantire; giovani senza rappresentanza, outsider e senza diritti garantiti. Il costo del non merito è quello di avere una classe dirigente, non preoccupata di una impresa, di una organizzazione, di una istituzione,ma solo di preservare se stessa.
Tenga altresì conto, e questo lo dico a titolo personale, come uomo di sinistra; se fallisse per la seconda volta lo sforzo di una alternativa riformista, sarà verosimilmente impossibile tornare a governare. E questa è la più grande responsabilità.
Tullio Nunzi