“Denunciamo che ci propone il voto di scambio”

Seggio elezioniCIVITAVECCHIA – Nove candidati a Sindaco, oltre 650 candidati al Consiglio Comunale, circa 30.000 voti a disposizione per poco più di 45 voti a testa di media. Tra i candidati al Consiglio Comunale ci sarà chi ne prenderà 700, chi 500, chi 300 e chi addirittura zero (ma allora perché si candidano?), e tutti hanno la giusta e piena convinzione di farlo per il bene comune, per il bene di Civitavecchia e dei Civitavecchiesi.
Chi di questi signori ricoprirà incarichi istituzionali assumerà grandi responsabilità e dovrà scegliere per noi, ma saremo noi che, con altrettanto senso di responsabilità, avremo il compito di indicare chi dovrà poi fare queste scelte, quindi non ci lamentiamo dei politici che verranno.
Bene, ora la palla passa a noi elettori. A chi si propone per avere il nostro consenso chiediamo cosa vuol fare il sindaco che lui sostiene in merito allo sviluppo della città, degli anziani e della famiglia, dello sport e dell’ambiente, della sicurezza e della scuola. Interroghiamolo sul programma elettorale che, con il suo sindaco, propone alla città.
Oppure sarà l’ennesima campagna elettorale? Sarà il solito teatrino con l’elettore che si limita a chiedere “…e tu che mi dai?” e il candidato a rispondere “…a te cosa serve?” …alla faccia del bene comune?!?!?!
Partiranno, se già non sono partite, le richieste di curriculum e assicurazioni varie in cambio del proprio voto di preferenza e dell’aiuto a fare la campagna elettorale?
Partiranno, se già non sono partite, le false promesse per illudere le persone? Promesse troppo facili da fare in un periodo di crisi come quello attuale dove, in ogni famiglia esiste almeno una persona senza lavoro. Invece di confrontarsi con i programmi (che credo tanti candidati non abbiano neanche letto), forse si preferirà infarcire l’elettore d’illusioni e speranze che serviranno esclusivamente per incassare il voto e a sparire esattamente il giorno dopo le elezioni per poi ricomparire puntualmente alle prossime?
Come in ogni campagna elettorale, oggi è in gioco la dignità delle persone, della politica e della democrazia. Il voto di scambio è un voto non motivato da scelte politiche frutto di riflessioni sincere e disinteressate volte al bene comune, bensì è un atto spinto da false promesse illusorie fatte dal politico di turno, con totale ipocrisia, ad ogni elettore contattato. E’ un atto illegale in cui il politico offre, in cambio del consenso, qualcosa che non è legittimato di offrire come il posto di lavoro o addirittura denaro o quant’altro.
In Italia il voto di scambio è un reato penale, per questo voglio lanciare un appello a tutti, elettori e candidati, chiedendo di “denunciare” qualsiasi proposta bilaterale fatta in cambio del voto. Ciò a tutela della politica, del politico perbene e soprattutto della libertà e della dignità di ciascun individuo. Poniamo la parola fine a “certi comportamenti”, cercando di tornare sul piano della politica vera e “sinceramente” volta al bene comune.

Elso De Fazi