CIVITAVECCHIA – Conoscendo i racconti di Achille Campanile si potrà apprezzare il contenuto che non ha intenti offensivi verso Moscherini. Chi segue ed osserva la politica locale con attenzione sicuramente sarà giunto alla conclusione che è stupido pensare che ci siano buoni da una parte politica e cattivi dall’altra parte e che non basta indossare una maglia colorata se non si agisce e ci si comporta coerentemente. Quel che è certo è che Moscherini ha raccolto intorno a se la ruggine come non mai nelle precedenti amministrazioni (e ne avevano) pur avendo diversi assessori capaci ed operativi seppur non basta esser definiti “brave persone” per assolvere completamente al proprio dovere verso la cittadinanza attuale e sopratutto futura. L’esempio è Roscioni, ottima persona e le chiedo scusa per averlo avvicinato agli altri nomi per completezza di esposizione, ma non bastano le “domeniche differenziate” perchè Civitavecchia richiede una forte e chiara svolta su scarichi, acqua, trattamento rifiuti, fogne, depuratori, controllo e programmazione dismissione e/o attenuazione fonti inquinanti di aria, suolo, sottosuolo e mare. Non è poco ma le parole sviluppo ed occupazione tanto pronunciate bipartisan avrebbero completezza a valle di quella impostazione. La collezione di sequestri immobiliari e di opere pubbliche con assessore Nunzi ha ormai livelli da Guinness dei primati come il perenne stato di degrado di parchi, verde e costa con Frascarelli che sorride per i ben 258.000 euro di acquisti di arredi dei parchi concretizzando la formula “spendere Sì, gestire No” il sogno di ogni cattivo amministratore. Che dire di Zappacosta che ha fatto una sola cosa o meglio “non ha fatto” e anche male e cioè la Marina in ben 48 mesi? Io mi chiedo poi se l’elettore tipo del centro destra, quello delle indagini statistiche, non so, prendiamo il militare, il professionista, l’ufficiale in pensione, il rispettoso delle regole sa che a rappresentarlo in consiglio comunale ci sono Vitali, Reginella, Sbrozzi o Marino e sopratutto se questi si riguardano nei filmati delle apparizioni in tv o delle sedute consiliari per tentar di migliorarsi. Esemplificativo il confronto televisivo fra Piendibene e Vitali in una tv locale che mostrava lo stile dell’uno e l’agitarsi e il rotear degli occhi dell’altro. Un plauso va invece a Campidonico, Pierfederici e Vinaccia sempre presenti e senza necessità di convocare vuote conferenze stampa.
Questa armata ha, come opposizione, delle forze frammentate ed incapaci ad oggi di esprimere una proposta di sintesi, con ottimi cavalieri solitari come Petrelli e Manuedda che danno 100 per ottenere 5, con quelli che non possono parlare di porto, Enel, Tirreno Power, legalità, urbanistica, ambiente e sussurrano cosettine proseguendo ad annientarsi o quelli che sventolano bandiere ma non danno poi concretezza con proposte credibili. La politica non è indicare un sogno, ma è indicare la strada reale e credibile per avvicinarsi a quel sogno e questo è ancor più valido se ci si propone alla governabilità. Altrimenti si prosegue con il “come sono cattivi gli altri e come sarei stato bravo e buono io, voglio bene e sfamare tutto il mondo”. E come? E poi? Non basta. Ricordate le 270 pagine del programma di Prodi? Non occorre aggiungere altro. Se dovessimo dare una pagella daremmo un 4 all’amministrazione Moscherini per scarso profitto e pessima condotta e un 4 all’opposizione per le ripetute assenze ingiustificate e lo scarso impegno.
L’elettorato fra 1 anno si troverà a scegliere tra l’azione spregiudicata di Moscherini, visibile nelle essenzialità (gran parte dei civitavecchiesi non si soffermano su debito, legalità, trasparenza, progettualità folli ecc. sin quando non si accorgono di avere un buco nella tasca o nei polmoni) ed il pochissimo scoordinato della parte centrosinistra con qualche individualità, alcuni che non dicono niente ma lo dicono bene ed altri che preferiscono fare come Zorro. In sostanza gli elettori civitavecchiesi alle comunali prossime dovranno fare la classica scelta fra “l’asino vivo e il dottore morto”. E c’è il rischio che sceglieranno l’asino di Moscherini sopratutto se quell’asino aggiustasse il tiro comunicativo e facesse pulizia dentro casa per trasformare l’asino in mulo.
Antonio Manunta