CIVITAVECCHIA – Caro Manunta,
ha letto con interesse la tua “risposta” che poi non è una risposta ai quesiti sollevati nel mio articolo sulla natura della politica locale, la tua se permetti, è un intervento farcito di luoghi comuni e superficialità venate di demagogia in quanto non suffragate da adeguate analisi, ma ispirate solo da prese di posizione spiccatamente di parte e che invece di risolvere i problemi li confondono.
Voglio affrontare en passant la situazione dei processi decisionali nel Pd. Non mi nascondo dietro ad un dito affermando che la questione “famiglie”, questa situazione è presente, esiste, ma chiedo, vogliamo proibire alle figlie, ai generi alle mogli di fare politica? Il Pd è quello che è, con tutti i limiti e le contraddizioni di un partito composito, variegato ma, vivadio è un “partito”, dove la dialettica che è poi la base della democrazia di un partito è forte e vivace, nel Pd non esiste il pensiero unico ed io se permetti, ne sono l’esempio vivente. Ridurre come fai tu le decisioni del Pd ad una questione di pesi tra “famiglie” è riduttivo e superficiale. Dentro il Pd non ci sono solo le “famiglie”, ci sono tanti compagni e amici, che quotidianamente fanno vita di “partito”senza mai chiedere nulla, ci sono compagni e amici, giovani, che “propongono”, “elaborano”, si confrontano e votano come la democrazia di un partito impone. Certamente le mie tesi e proposte per un’idea di partito non più come “finalità” ma come strumento di nuovo “modus pensandi” prima e “modus operandi” poi della politica non “suscitano” “apprezzamento” in tanti, ma questo se permetti è il bello della democrazia.
Per quanto riguarda la tua affermazione sul sindacato, le trovo gratuita e ingiusta, forse non è il tuo intento, ma sono affermazioni, le tue, in linea con quel diffuso e qualunquistico antisindacalismo che non sopporta più quell’organismo basato sulla capacità che difende gli interessi dei più deboli nei rapporti asimettrici del lavoro. Sono affermazioni sulla presunta “arretratezza” culturale del sindacato che in nome di una presunta “modernità” intendono invece, un sistema per rovesciare il rapporto esistente tra tutele collettive e diritti individuali con un messaggio chiaro all’impresa: meno diritti vogliono dire meno costi, più forme contrattuali precarie vogliono dire più facilità di scelta e più facile governo dell’impresa. Queste ultime votazioni amministrative e referendarie hanno dimostrato qualcosa è che gli elettori aspettavano da tempo un primo strumento di democrazia diretta, come la vuoi chiamare se non risveglio, se questa primavera gli italiani, i civitacchiesi, hanno votato, partecipato, all’elezioni amministrative prima e ai referendum dopo un lungo letargo.
Senza questo risveglio, a Milano non avrebbe mai e poi mai vinto l’esponente di un partito molto piccolo, senza deputati né senatori, Pisapia ha vinto prima le primarie e poi le elezioni dopo un ventennio incontrastato di potere berlusconiano. Non è risveglio?. Non è risveglio “dall’insonnia della ragione” e”riscossa civile”, la vittoria di De Magistris a Napoli? De Magistris ha vinto con un programma forte e “discriminante”senza concessioni ai partiti, un programma chiaro, riferito in particolare modo alla raccolta della “monnezza”, con una discriminante etica e morale del fare “politica” e se permetti “rivoluzionario”, per la realtà meridionale, visto i condizionamenti politici, economici che la malavita può mettere in campo.
Non è un “insopprimibile bisogno d’equità” se 27.000 civitacchiesi invece di andare al mare si recano a votare e il 97% dei cittadini hanno detto no anche e sopratutto alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici ipotizzato dalla giunta delle destre?
Troppe volte in Italia, i risultati dei referendum non hanno trovato poi applicazione, perché la “politica” ha trovato “escamotage” corporativi per eludere i referendum e l’obiezione di tipo “economicistico” che tu proponi è sarà una delle tanti “escamotage” per non applicare o comunque “indirizzare” l’esito dei referendum. Le perdite di 4 milioni annui del servizio idrico di cui tu giustamente parli, ma dimentichi che magari sono anche dovuti all’inefficienza, all’imperizia di una struttura che è diventata un “assumificio” del “mi manda Picone”, e i cda il rifugio dei “trombati” e degli amici del “giaguaro”? Pubblico si può e può essere efficiente. Esempio. L’acquedotto pugliese, da macchina che mangiava soldi statali e non investiva ha cambiato pelle in quattro anni. Trasformandosi nella prova provata che in Italia e a maggior ragione al Sud è possibile gestire l’acqua pubblica in modo efficiente e senza fini di lucro, portando l’acqua ai rubinetti dei cittadini con più regolarità ed efficienza finanziaria.
“Dulcis in fundo” “subalternità all’economia, lobby politico-economico”, io non ho altro termine per descrivere “l’area grigia” di cui è impastata l’economia e la politica locale, dove le lobby politico-economiche hanno imposto il carbone alla città nonostante il referendum, hanno condizionato e continuano a condizionare la politica creando “acrobatici”valzer in consiglio comunale fino a modificare i “numeri” di maggioranza ed opposizione e sono convinto anzi persuaso che quelle lobby sono al “lavoro” per indirizzare anche la scelta sul “servizio idrico”. Come vuoi definire se non come “subalternità alle lobby politico-economico” l’inutile consumo del suolo e lo scempio urbanistico che si sta consumando a Civitavecchia per esaudire la “voracità” di “palazzinari” nostrani e non.
Caro Antonio negli ultimi 25 anni Civitavecchia ha “subito” una “desertificazione” industriale, un continuo inesorabile declino sociale, economico, etico, penso che anni di consuetudine a trattare gli elettori come pecorelle disposte ad appoggiare e seguire ogni decisione presa dal partito ha disabituato i dirigenti al dovere del “rendere conto” al mandante, penso che quelll’epoca è finita per sempre. I partiti devono tornare a fare “politica”, devono uscire dalle “torri d’avorio” dove si sono rinchiusi,”contaminarsi” con i cittadini che poi alla fine sono il maggior “azionista” .
Edmondo Cosentin – Direzione Pd Civitavecchia