CIVITAVECCHIA – Caro Enrico Luciani,
il 16 ottobre ti ho scritto chiedendo chiarimenti circa l’annullamento, a tua firma, di una ordinanza a suo tempo emessa dal nostro sindaco Pietro Tidei. L’ordinanza del sindaco prevedeva che il passaggio pedonale al mare dello scalo Matteuzzi, di proprietà della Lido srl, fosse consentito grazie all’eliminazione di una sbarra carrabile. La tua revoca, firmata in assenza del primo cittadino, dice che esiste un secondo passaggio. Di fatto viene “graziata” la società Lido Srl di Napoli dal mettersi a disposizione del diritto di noi tutti di godere il mare.
Fin qui niente di male. Da un sopralluogo da me effettuato, però, risulta che il passaggio da te individuato è un vero e proprio percorso ad ostacoli. Inizia con un cancelletto, passa per una serie di scalini ripidi che l’aria salmastra rende terribilmente scivolosi, termina con un piccolo salto. Per giovanotti aitanti come te un nonnulla. Per un anziano, un disabile, una madre con carrozzina o per bambini piccoli, la tua alternativa creativa diventa una trappola mortale.
Hai scelto questo dicendo no ad un passaggio largo, privo di ostacoli, adatto ad ogni tipo di abilità o disabilità.
Siccome la mia nota è datata, ti ripeto, 16 ottobre e non ha avuto riposta, sono costretto a chiederti, pubblicamente, le ragioni di questa tua scelta. Quel che mi rattrista, come membro dell’amministrazione, è che la revoca sia passata in assenza di Pietro Tidei e senza condivisione alcuna. Siamo una coalizione coesa, che ha iniziato lavorando assiduamente, con i vari partiti gomito a gomito per ridare dignità a Civitavecchia. Quel che dovrebbe imporsi è uno stile di governo nuovo. Tu hai chiamato questo stile “condivisione”; più di una volta hai chiesto, appunto, maggiore “condivisione” nelle scelte. Oggi la chiedo io a te. L’azione della maggioranza dovrebbe essere conseguente a scelte precise, vagliate e ragionate, ascoltando tutti quelli che sono coinvolti. Quel che è passato, in questo caso, come concetto, purtroppo, è che quando il gatto non c’è i topi ballano. Non sono certo che il nostro (mio e tuo) sindaco avrebbe mai detto di si ad un perso così pericoloso come quello da te scelto.
Mi dirai tu, “è solo una sbarra”. Non è così: è la differenza tra il pretendere che tutti, disabili ed anziani compresi, abbiano diritto al mare e che questo diritto venga riservato a pochi fortunati. Nella tua versione l’accesso è consentito solo ai normodotati (sempre che non scivolino e cadano). Dobbiamo, come amministrazione, tendere in ogni nostro atto alla valorizzazione delle pari opportunità.
Ti chiedo anche perché, come recita la tua ordinanza “sia doveroso (!) revocare quella parte dell’ordinanza che riguarda la società Lido Srl”. “Doveroso” è una parola grossa, che si può prestare a molte interpretazioni. Non vorrei che qualcuno, malignamente, poi venga da te a dire che, magari, esiste un conflitto di interessi, visto che la proprietà della Lido Srl ha appunto molti interessi in ambito portuale. Io, sia chiaro, ho in te la massima fiducia e ti reputo persona più che limpida. Ma altri, purtroppo, potrebbero pensare male.
Attendo quindi un tuo riscontro, reputando questo incidente dell’accesso al mare probabilmente dovuto ad un equivoco. Forse non hai fatto un sopralluogo prima di firmare la revoca e quindi non ti sei ben reso conto della situazione. Però, questo, dovresti dirmelo tu.
Giuseppe Tandurella – Delegato al diportismo