“I faccioni della campagna elettorale”

manifesti abusiviCIVITAVECCHIA – I Faccioni: non li vedi. Li guardi, ma non li vedi. Prima li notavi, li campionavi. Ne ridevi e ti avvilivi, a seconda dei casi. Certe volte tutte e due le cose assieme: ridevi e ti avvilivi. Ti indignavi per il far west delle affissioni elettorali e ti sfogavi imprecando contro i mille ritratti che infestano ogni superficie urbana disponibile e anche molte di quelle indisponibili.
Adesso ti rendi conto che i muri sono invasi dalla pubblicità elettorale, ma non riesci più a distinguere né i volti, né i nomi, né i partiti, né a quale candidato sindaco facciano riferimento. Quei mille candidati che
buttano via i loro soldi,quando tu non arrivi alla fine del mese , ma non puoi farci niente: nessuno di loro può scalfire le tue opinioni di elettore basata sui fatti e non su le promesse.
Saranno gli anni che passano, o l’assuefazione. Forse una forma di narcotizzazione della coscienza che ti porta a rassegnarti, trasformandoti in giunco mentre passa la piena. Meno di una settimana, e si tratterà solo di buttare via quella cartaccia.

O forse sei l’evoluzione della specie. Un caso destinato a essere studiato nelle università del futuro. Tu, proprio tu, sottoposto alle vessazioni del contesto paesaggistico, hai perfezionato l’apparato visivo del genere umano. Hai la responsabilità di essere il primo uomo sulla terra a possedere uno sguardo selettivo. Vedi solo quel che vuoi vedere, e basta. Puoi attraversare con lo sguardo qualsiasi superficie, decidendo cosa vale la pena di essere visto e cosa no. Da quello che regala legalità ma non rispetta le regole a quello che denuncia trasparenza ma trasparente non è e lo trovi dappertutto inbrattando ogni angolo della città. Niente schifezze. Niente faccioni, in particolare. Tutti cancellati automaticamente con uno sforzo che è tale solo all’inizio, e poi ti lascia
lo spirito libero e leggero.

Stefano Lodolini