CIVITAVECCHIA – Il re e nudo, e di questo mi compiaccio. Silvio Berlusconi non è imbattibile e si avvia al suo declino politico.
Ha cercato lo scontro frontale e la scommessa ed ha perso. Ben gli sta.
Però perdonatemi se vado a fondo della questione.
Vediamo chi ha vinto: a Torino Fassino, un vecchio, datato e grigio esponente di partito. A Milano un avvocato, il celeberrimo Pisapia, che si è presentato con un programma quasi centrista e che è parte integrante (nonostante la militanza politica ed il lancio “proletario”) della Milano – bene. A Napoli, giustamente la città di Masaniello, un candidato come De Magistris, che ama fare il capopolo.
Gioisco come voi tutti della non vittoria di Berlusconi, sperando che diventi permanente.
Ma amerei gioire anche della vittoria del rinnovamento contro la stasi, della novità politica e programmatica contro i soliti padroni del vapore. Insomma, per concludere ed essere chiari, gente come Fassino e Pisapia, possono essere l’emblema dell’alternanza, ma non certo del rinnovamento. Mi piacerebbe che il termine “politica” fosse inteso non come mettere qualcun altro sulla poltrona, ma come un insieme di idee e possibilità capaci di modificare (e modificare in meglio) il nostro avvenire.
Vogliate scusare l’intrusione nei festeggiamenti…
Mario Michele Pascale