“Attenti a falsi siti, falsi blogger e false identità”

facebookCIVITAVECCHIA – Il prof. Riccardo Ferretti ex preside della facioltà di economia a Modena  è attualmente alle prese con l’implementazione degli standard di analisi imposti alle banche  dall’European Banking Authority.
L’ingegner Riccardo Ferretti sta invece ultimando la profettazione del capannone industriale più grande d’Europa a Brembate in Brianza.
Il quasi omonimo Dante Ferretti, scenogafo si appresta a presenziare alla notte degli oscar per vedere se anche stavolta la sua nomination per il film Hugo Cabret si trasformerà nella magica statuetta d’oro.
Il giovane Riccardo Ferretti da S. Marinella invece…E qui sta la sorpresa.
L’autore della recente e lacrimevole storia del posto promesso, del sogno infranto, il testimonial della falsità
della politica nostrana a caccia di voti, Riccardo Ferretti a S. Marinella, semplicemente non esiste.
Ha gabbato ben due testate telematiche e una della carta stampata che si sono affrettate a pubblicare la vicenda– giunta in redazione via mail – e che ora si ritrovano una bella querela per diffamazione per non aver controllato, come si usa, con il diretto interessato la veridicità delle affermazioni pubblicate.
La cosa buffa è che non se la potranno prendere che con loro stessi perché Riccardo Ferretti appunto, sconosciuto ai più, è un alias, uno pseudonimo di fantasia.
Ecco signore e signori, va in onda il peggiore degli show previsti da questa campagna elettorale: il falso e l’orrore corse sul network.
Perché, è bene che si sappia, Riccardo Ferretti non è solo, ma esistono almeno una decina di nick , una Ferretti&company, ovviamente su Facebook che a Civitavecchia è frequentato da 16 mila civitavecchiesi.
Quando all’inizio della campagna elettorale ho proposto di usare Facebook  pensavo soprattutto ai giovani che per un fatto di anagrafe conoscevano poco Pietro Tidei. Dopo due mesi di attività proprio i giovani sono diventati gli elettori più vicini al candidato visto che i sondaggi dimostrano che il 57 per cento di loro è disposto a votarlo come Sindaco
Ma nel Comitato ci siamo dati subito delle regole:  un profilo personale di Pietro sotto la sua diretta e costante supervisione e  un Fan club che oggi ha superato i 4000 iscritti e che è quotidianamente molto attivo e un profilo personale di Pietro sotto la sua diretta e costante supervisione.
Sul Fan club si discute di politica, molti temi nazionali (la crisi, la giustizia, l’emergenza mal tempo) e altretanti temi locali possibilmente trattati con ironia (se no la politica rischia veramente di annoiare).
Ognuno è libero di proporre argomenti e di commentare le valutazione degli altri e non viene mai censurato. Mai,è la regola della Rete. Il suo commento resta comunque  e non viene cancellato dal Comunity Manager.
Ma ai vari Riccardo Ferretti la cosa non è sfuggita, e ce ne sono almeno una  decina in giro che parlano e sparlano, sempre coperti dall’ anonimato. E lo fanno impunemente, dicendo falsità e non lesinando l’insulto.
La Rete è davvero così vulnerabile? E’ possibile stanarli?  Sì, e lo stesso Facebook elimina a richiesta i nick fasulli. Ma è anche possibile ricrearne dei nuovi. E quindi è una continua lotta.
Ma lo show degli orrori in Rete non finisce qui. Perché per Ferretti&company  l’avversario diventa nemico e il nemico si aggredisce in tutti i modi, leciti e illeciti a quanto pare.
Ad esempio con il furto di identità informatica. E scusate se mi porto ad esempio, visto che qualche amico mi ha segnalato sorridendo che esiste un alias-me-stesso a caccia di maschioni in un sito per cuori solitari.
Ci sono poi i falsi siti: uno riedita la testata di un famoso quotidiano da un portale con sede nel Kansas, e ovviamente pubblica notizie tutte false.
Tutto per gabbare, turlupinare e in una parola prendere in giro l’elettore, per inquinare la sua opinione e carpire il suo voto.
Il che è peggio, molto peggio che fare promesse e poi magari non riuscire a mantenerle,  ma pur sempre – almeno –  mettendoci la “faccia”, come si dice.
Cosa che  Riccardo Ferretti&Company si guardano bene dal fare. Ovviamente.

Fabio Angeloni