“Ahinoi la classe politica locale è quella che è”

Tvs inquinamentoCIVITAVECCHIA – Facciamo chiarezza, anzi facciamo proprio piazza pulita dei benefici economici, sociali e ambientali di cui godrebbero i cittadini di Civitavecchia se si bruciassero i rifiuti, il Cdr, nella centrale di Tvn.
E’ del dicembre 2007 la notizia che la Centrale del latte di Brescia ha riscontrato presenza di TCDD-F-PCB (diossine e similari) TEQ (tossicità equivalente) di 6,5 pg/gr quando il limite massimo consentito è di 6 pg/gr, questo ultimo dato è molto superiore alla norma che è prevista intorno ai 2,25 pg/gr, fonte Istituto Superiore di Sanità. Il latte è un elemento base della dieta dell’infanzia, auguri.
Attenzione parliamo di latte perché è un alimento simbolo, ma il problema rimane per tutti i tipi di alimenti prodotti nella zona di Brescia.
Cioè non cambierebbe niente, non è diverso bruciare carbone o Cdr.
E’ come dire invece di morire con il cancro ai polmoni, muoio con il cancro al fegato. Anvedi.
Ma dove vivono i sostenitori del Cdr, sicuramente non a Civitavecchia. Se vivessero qui, si renderebbero conto del degrado urbano, ambientale, sociale e  occupazionale che vive questa città.
Ora iniziano a sbandierare di quanto sarebbe intelligente, vantaggioso e produttivo, bruciare Cdr.
Stiamo ancora aspettando la ricchezza tanto sbandierata che avrebbe portato la trasformazione della centrale a carbone.
E  i tanto decantati posti di lavoro che avrebbero risolto il problema occupazionale, dove sono?
E gli appalti che avrebbero rilanciato l’imprenditoria locale qualcuno li ha visti?
Certo  parlare di Cdr a Tvn è una coincidenza strana, proprio quando si parla di convogliare su Civitavecchia tutti i rifiuti di Roma. Verrebbe proprio da dire, a pensare male è peccato ma ci si azzecca sempre.
Invece vogliamo pensare bene ,ma significa aprire una breccia per chi, Ama, in primis e Alemanno poi, vuole far diventare Civitavecchia il mondezzaio del Lazio.
Tutto questo è molto inquietante. Lo è  perchè l’alternativa a risolvere il problema dei rifiuti con l’incenerimento c’è, e fortunatamente si sta sviluppando sul territorio nazionale.
E’ il Centro riciclo Vedelago, è il Centro Riciclo Colleferro, è il Consorzio Sulcis in Sardegna, è il Centro Raccolta Ecologica  di Salerno e altri ne seguiranno. Tutte aziende che utilizzano la raccolta differenziata spinta porta a porta, e recuperano il 95% del rifiuto indifferenziato, trasformandolo in  prodotti per arredi urbani ed edili da cui ricavano importanti introiti economici.
E qui subentra il ruolo dell’Amministrazione Pubblica. Perchè è chiaro che la raccolta differenziata ha un costo, che però deve essere ripagato vendendo appunto il materiale differenziato ai consorzi di filiera e alle aziende di cui sopra, che la classe politica locale deve andare a individuare e ad stimolare.
E’ qui che si vede la capacità e la bravura di amministrare la cosa pubblica, ma ahinoi la classe politica locale è quella che è.
Queste sì sono opportunità economiche, posti di lavoro e rispetto dell’ambiente. Queste non sono parole campate in aria, questi sono fatti che si possono andare sempre a verificare. Basta andare sulla rete e cliccare Centro Riciclo Vedelago, oppure bastava venire al convegno che organizzammo all’aula Calamatta dove invitammo la dott.ssa Carla Poli del Crv, e dove tutti i politici, nessuno escluso, furono invitati.
Continuare a parlare di incenerimento dei rifiuti a Civitavecchia, ma  è un sistema da bandire ovunque,  è fuori luogo e anacronistico.

Maurizio Rocchi – Comitato Cittadino Piazza Pulita