CIVITAVECCHIA – Dopo mesi di pressioni dei comitati sul governo regionale, ieri, 30 settembre, sono state accolte e approvate le modifiche legge 5/2014 “Tutela, governo e gestione Pubblica delle acque”, che superano la capziosa impugnativa del Governo pur lasciando invariati i principi fondamentali del testo.
Decisiva è stata la presenza costante dei rappresentanti dei comitati che hanno contribuito a sventare i tentativi di ostruzionismo e il rischio di snaturare una legge regionale che, unica in Italia, recepisce i risultati referendari del 2011, a partire della definizione del servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere e che rimette al centro la partecipazione degli enti locali.
Adesso non ci sono ostacoli per procedere alla definizione degli ambiti di bacino idrografico (ABI), sulla quale i comitati hanno da mesi presentato un’articolato concreto, tradotto nella proposta di legge N° 238. Un testo in linea coerente con la normativa nazionale ed europea che garantirebbe la piena attuazione della legge 5/2014. Un testo che però non piace ai tifosi dell’ATO unico e della gestione unica regionale targata Acea S.p.A. Per questo la pressione dei comitati continuerà affinchè la volontà popolare venga rispettata e nessun regalo venga fatto agli imprenditori dell’acqua.
Comitato Acqua pubblica Civitavecchia