“Parchi ai privati: ci risiamo”

parco spigarelli2CIVITAVECCHIA – Ho preso visione del nuovo bando per l’affidamento ai privati dei parchi pubblici di Civitavecchia. Ad essere sincero sono rimasto sia divertito che turbato. Divertito perchè è incredibile che si voglia far passare come “utilità sociale” qualcosa che è visibilmente orientato verso il soldo, l’affare dell’imprenditore privato, lo sfruttamento di un bene comune ai fini del meschino utile individuale. E’ ridicola, anche, la determinazione e la testardaggine, in tutto simile a quella di un bambino che pesta i piedi in terra, con cui si vuole raggiungere lo scopo.
Dopo il primo bando ritirato “in autotutela”, sia per la forte opposizione dei cittadini al progetto che per evidenti limiti procedurali, arriva questo secondo tentativo.
E’ visibile a tutti che una decisione del genere, che vincola per un massimo di trent’anni un bene pubblico di particolare importanza, vista anche la situazione ambientale e di qualità della vita della città, non può essere presa da un’amministrazione comunale agli sgoccioli. Dubito anche che un’amministrazione a fine mandato, che può prendere solo decisioni urgenti ed improrogabili, possa avere titolo a dare corso a questo bando.
Il “corri corri, fuggi fuggi, scappa scappa” cui siamo di fronte con questa nuova procedura, ha un sapore antico, un po’ come le corse sconfusionate di Stanlio ed Ollio nelle vecchie comiche.
Fin qui il lato divertente. Il lato che turba, invece, è quello che esce dalla descrizione degli interventi che dovrebbero essere operati dall’imprenditore. A San Gordiano, ad esempio, per prima cosa il nuovo padrone del parco dovrà abbattere le recinzioni e ricostruirle. Perchè? Allo stato attuale offrono ampia sicurezza. L’unico motivo plausibile è che il muro e la grata di ferro non sono commercialmente invitanti, chiudono lo spazio e lo dividono dall’esterno. Ottimo per un parco, che deve garantire la sicurezza dei bambini, negativo per un centro commerciale che voglia attrarre sempre nuovi clienti. Seguono, tra gli interventi, la ristrutturazione dell’edificio ex Arci, la realizzazione di un chiosco bar a parte, cioè non contenuto nella struttura e che ragionevolmente consumerà altro verde, fly park, gonfiabili, freeclimbing etc. Il risultato è una piccola speculazione edilizia attorno alla quale sorgerà uno squallido parco giochi da polverosa periferia.
Uno scenario perfetto per il suicidio dei nostri giovani.
Moltiplicate ora questi interventi per tutti i parchi che sono oggetto del bando. Una città che avrebbe bisogno di polmoni verdi verrà invece invasa da tristissimi luna park da provincia.
Il mio impegno è perchè questo non accada. Una città provata da un punto di vista ambientale come la nostra ha bisogno di spazi verdi. Un’economia come la nostra ha bisogno di incentivare non chi può spendere un milione di euro, ma di aiutare chi vuole creare micro e piccola impresa. Una città come la nostra deve puntare sulla salute e sul futuro dei propri figli e non dare il la a momenti e spazi di degrado sociale travestendoli da spazi di divertimento.
Le nostre periferie meritano di essere luoghi in cui si possa vivere e non posti in cui attendere di essere inghiottiti dal cemento e dal degrado in nome del profitto di pochi.

Mario Michele Pascale – Partito socialista italiano