“Basta con questo schifo di campagna elettorale”

comuneCIVITAVECCHIA – Ma che schifo di campagna è mai questa? Non è nemmeno iniziata ufficialmente che le palate di fango non si contano più. Tutti contro tutti, tutti pronti a gettare in pasto dei civitavecchiesi gli scheletri nell’armadio dell’avversario politico. Della serie sbatti il mostro in prima pagina e calpestalo. Uno sport che non  mi piace affatto. Uno sport che conosco bene e che, probabilmente, farei molto meglio di tanti altri sia per lunga militanza politica sia per professione. Ma a che serve? Ma che cosa interessa alla gente comune sapere quanto guadagno tizio e quante società e case e terreni ha o quali sono i vizi e le abitudini di Caio o di Sempronio. Certo in politica la trasparenza deve esserci e deve essere chiaro a tutti, soprattutto a tutti coloro che fino ad oggi sono stati nelle aule comunali da sindaci e da consiglieri di ogni schieramento.
Perché è questo che i civitavecchiesi vogliono. Chiarezza, Trasparenza, Certezze per il futuro e non vane promesse che non si possono mantenere. Basta col ritornello da prima repubblica “a Frà che te serve” perché qui serve tutto a tutti e non c’è invece niente da dividere ormai. I posti di lavoro che si promettono non esistono. Il disastro Hcs, lo scandalo dei Loculi cimiteriali, il mercato che ancora sta la e non si sa quando sarà finito, lo scandalo di piazza XXIV maggio, la vergogna di Via Pinelli, lo sbandierare di protocolli d’intesa, che sono di fatto carta straccia e non vincolanti, sulle Terme, questa è l’eredità che le giunte Moscherini, Saldini, De Sio e Tidei si apprestano a lasciare a Civitavecchia. Undici anni di disastri e di speranze calpestate. Questa è l’unica e tragica realtà.
Si parla di tutto tranne di quello che serve realmente alla città, di tutto tranne di quello che dovremmo e potremmo essere. Si spendono decine di migliaia di euro in feste, cene, pubblicità (ben oltre la logica e normale campagna) in barba alla crisi che colpisce Civitavecchia e i ben 10.000 disoccupati presenti in città. Faccio quindi appello a tutti i civitavecchiesi, di ogni credo politico e soprattutto a coloro che non credono più alla politica: tornate ad essere protagonisti della politica e della città. Avete un’arma in mano, che tutti temono perché molto più pericolosa delle armi vere: una matita. Con quella potete cambiare il destino di Civitavecchia e di lanciarla verso il futuro. Fatelo.

Stefano Schiavi – Civitavecchia Futurista nel Polo per l’Alternativa