“Nichi a Civitavecchia: la poesia può diventare azione quotidiana”

nichi vendolaCIVITAVECCHIA – Desideriamo ringraziare quanti (ed erano davvero tanti) hanno assistito al comizio di Nichi Vendola in Piazza Fratti martedì scorso, nell’ambito dell’iniziativa di Sinistra Ecologia Libertà denominata “Invertire la rotta verso Tunisi”. Il circolo di Civitavecchia ha voluto ribattezzare l’iniziativa, molto più semplicemente, “Invertire la rotta”, volendo dare, con ciò, un significato più prosaico alla bella iniziativa e maggiormente attinente alla realtà della nostra città, senza tuttavia perdere di vista l’obiettivo generale della manifestazione. Crediamo che i risultati ci abbiano dato ragione, a giudicare dal numero delle presenze in piazza, ma anche e soprattutto nel considerare i complimenti e gli attestati di stima e affetto che continuiamo a ricevere.
Una macchina organizzativa che, effettivamente, ha funzionato. Certo ha funzionato, più di ogni altra cosa, lo spessore di Nichi, la sua levatura umana e politica. Con molta gioia abbiamo notato una piazza composita, con il popolo della sinistra finalmente riunito, tanti protagonisti delle battaglie antiche e presenti, tanti giovani che sono il futuro della nostra comunità politica.
E soprattutto, non abbiamo potuto fare a meno di notare una grande richiesta di partecipazione, di condivisione. Un desiderio scalpitante di riscatto da parte di un popolo mortificato da anni di mala politica.
E quasi ci dispiace, in questo contesto, dover rispondere a quanto contenuto nella lettera
pubblicata a nome di un esponente del Partito Socialista Italiano. Certo ne rispettiamo l’opinione, ma non ne condividiamo contenuti e impostazione metodologica. Comunque la sua missiva ci consente di sviluppare alcune riflessioni.
Partiamo dal metodo: intanto crediamo sia poco elegante e davvero di basso profilo riferirsi al modo di vestire di un esponente politico, quale esso sia, tanto più se veste normalmente in giacca e cravatta. E’ un riferimento fuori luogo, fuorviante, perché riconduce maliziosamente ad uno stereotipo ormai datato, ossia quello che chi è di sinistra deve indossare la “divisa del popolo”, meglio se sporca e trasandata. Riteniamo che questa impostazione sia non commentabile, semplicemente da rigettare tout-court, come è da respingere perché privo di basi valide il riferimento all’appartenenza di Nichi Vendola al “novero degli eletti”, e al fatto che si è presentato come Governatore della Puglia, a meno che non si vogliano mettere in discussione i principi che reggono la nostra democrazia: Nichi Vendola è stato eletto, non nominato, democraticamente e a furor di popolo, prima nelle primarie e poi nel ballottaggio con le destre, ed è stato anche riconfermato per la seconda volta, con le stesse modalità e con maggiori consensi: sta lì a fare il Governatore della Puglia perché è legittimato dal voto popolare, non certo per investitura divina.
In quanto alla nomenklatura, un esponente socialista dovrebbe sapere cosa significa davvero farne parte, visto che troppi del suo partito in passato sono stati contagiati da questo virus, e visto che ora le vere anime socialiste, di cui c’è estremo bisogno in una coalizione di centro–sinistra, ne combattono gli effetti negativi insieme a noi. Simili allusioni, che assomigliano a schizzi di fango, fanno male alla sinistra,e non sono certo il miglior viatico in vista di prossime alleanze.
Ora sul contenuto: i continui riferimenti al mare nostrum e ad Erri De Luca non sono certo usurpati, considerato che nel manifesto dell’iniziativa si cita testualmente una frase dello stesso. Anche qui, appartiene alle persone degne di essere definite di grande profilo l’umiltà di riconoscere ciò che è bello, anche se magari non è farina del suo sacco, e che non ha timore di riproporne i contenuti, se sono funzionali al disegno complessivo: affermare di aver “saccheggiato” le pagine scritte da altri rivela senza dubbio lo spessore di chi lo dice, oltre a sottovalutare il personaggio Nichi Vendola, che non ha certo bisogno, per esprimere i suoi concetti, di rubare le parole di altri.
Ma è più grave ancora dire che ciò che vale per la narrativa non vale per la politica, sottendendo che parole così nobili siano avulse dalla realtà: quando si arriva a dire che i lavoratori della Compagnia portuale, schierati in “abiti da lavoro”, apparivano “perplessi e basiti”, oltre ad offendere l’intelligenza dei lavoratori in genere, in questo caso si offende anche la loro appartenenza, orgogliosamente ostentata, ad una categoria storica e nobile di lavoratori di Civitavecchia.
Anche su quanto detto da Vendola nel comizio a proposito della situazione politica nazionale c’è, nelle parole del nostro eccelso esponente “socialista”, un ammiccamento allusivo, che lascia intendere che si evoca il “nemico” solo per strappare applausi e compiacere gli astanti: sono schizzi di fango anche questi, lo dimostrano le quotidiane battaglie che Sinistra Ecologia Libertà conduce ogni giorno fra la gente e nelle piazze, non potendolo fare in Parlamento, su ogni avvenimento di attualità e sui grandi temi sociali, che sono patrimonio comune della sinistra, anche dei socialisti. Dov’era ad esempio “il nostro” quando si raccoglievano le firme per i referendum cittadini sulle holding e sulla discarica, piuttosto che quelle sui referendum per l’abolizione della legge elettorale che, gli rammentiamo, serve proprio per eliminare quanto più possibile il rischio di nomenklature?
Ha avuto da ridire, sempre “il nostro”, anche sul riferimento del nostro leader a Enrico Berlinguer: gli ricordiamo che Berlinguer è stato uno dei più grandi segretari del Pci, partito dal quale molti di  noi provengono e rivendichiamo pertanto il diritto di citarlo quando si parla di politica con la P maiuscola o quando si parla di onestà e serietà nella politica.
Così come rivendichiamo orgogliosamente il nostro motto “Riaprire la partita” anzi  comunichiamo di averne coniato un altro, molto più attuale “La partita è riaperta”, perché abbiamo la convinzione, nel poco tempo della nostra esistenza, di aver già fatto molti passi avanti e di poter ricostruire una società più giusta e più vicina alla gente e soprattutto di ricostruire,con il contributo di tutte le forze di sinistra e progressiste , un tessuto sociale a Civitavecchia annichilito da una amministrazione incompetente e assolutamente inadeguata a rispondere ai bisogni dei cittadini.
Sulla “povertà” dei contenuti del pensiero politico di Sinistra Ecologia Libertà lasciamo giudicare i cittadini, che lo faranno quando voteranno, così come ci rimettiamo al loro giudizio sui contenuti della manifestazione ancora in corso, dato che Civitavecchia era solo una tappa di un lungo cammino.
Dal canto nostro, ce l’abbiamo messa tutta per farla riuscire, il parere di un singolo esponente socialista francamente non ci interessa più di tanto, ci interessa molto di più il dialogo e il confronto con il Partito Socialista Italiano di Civitavecchia che ha recentemente eletto un nuovo segretario dalle indiscusse doti umane e politiche, con il quale è iniziato un percorso di confronto per costruire la coalizione di centro-sinistra che dovrà sconfiggere Moscherini.
Pertanto per adesso noi ci teniamo il nostro “affabulatore”, il nostro “poeta”, il nostro “flaneur” Nichi Vendola in attesa che qualche “illuminato”ci illustri la via e ci dia la “verità”.

Segreteria Sinistra Ecologia e Libertà- Civitavecchia