CIVITAVECCHIA – Anche quest’anno si è aperta la caccia. E se favorevoli e contrari a questa attività potrebbero disquisire all’infinito sull’argomento, almeno su un punto tutti dovrebbero essere ‘accordo, dove per tutti si intendono non solo i “favorevoli e contrari”, ma anche Istituzioni e Forze dell’Ordine, e cioè che le regole debbono essere rispettate da tutti, anche dai cacciatori.
Veniamo ai fatti. Nella “Valle della Fiumaretta”, alla periferia nord della nostra città, esiste un “fazzoletto” di terra che, grazie al fatto che da circa un secolo ricade nel demanio militare, ha subito una trascurabile attività antropica determinando il raggiungimento del cosiddetto “climax” cioè una situazione di equilibrio ecologico.
E’ infatti possibile ammirare in questa zona, oltre ad una rigogliosa flora tipica della nostra macchia mediterranea, anche una fauna particolarmente ricca a cui, da pochi anni, si è aggiunta una colonia sempre più numerosa di “Bubulcus ibis” anche detto “Airone Guardabuoi”, specie protetta.
Questa zona, considerata appunto l’abbondanza di fauna, è ormai da almeno due decenni, da quando cioè è stata dismessa la polveriera che vi era insediata, meta di un cospicuo numero di doppiette, nonostante il divieto di caccia che vi insiste.
Tale presenza, oltre a alterare in modo irreversibile l’equilibrio raggiunto in tanti anni, crea situazioni di grave pericolo agli abitanti delle zone confinanti.
Tant’è che giovedì mattina, a causa dell’incessante pioggia di pallini giunti sulle abitazioni, si è reso necessario, per impedire il peggio, (si è quasi giunti al contatto fisico tra abitanti e cacciatori) l’intervento della Polizia, unica a rispondere alle numerose richieste di aiuto.
Tale intervento, efficace per sedare gli animi, non ha però potuto raggiungere il risultato di allontanare tutti quei cacciatori, che si erano dati appuntamento nella zona e che hanno tranquillamente continuato a sparare fino a sera, non rendendo tra l’altro un buon servizio neanche ai loro colleghi che invece le regole le rispettano.
Un vero peccato: questo piccolo gioiello che sarebbe bello fosse “donato” ai Civitavecchiesi, che sarebbe un’invidiabile laboratorio “a cielo aperto” per appassionati, studiosi e, soprattutto, per i nostri giovani, è invece diventato “terra di cacciatori” che oltre ad uccidere un po’ tutto ciò che capita a tiro delle loro doppiette (istrici, volpi, nibbi e quant’altro) determinano uno stato di tensione sociale al quale andrebbe sicuramente posto rimedio.
Lettera firmata