“Un’annata speciale, l’inizio per un futuro da protagonisti nella città”

CIVITAVECCHIA – Si è parlato di quanto fatto fino ad oggi, della splendida vittoria che ha riportato la CPC2005 in Eccellenza, ma anche del bisogno di un aiuto concreto perchè il calcio torni agli antichi fasti nella conferenza stampa indetta quest’oggi presso la Compagnai Portuale. La CPC è un collante, una cooperativa senza scopi di lucro che da lavoro e si prodiga per lo sport in città, ma per essere la guida del calcio cittadino ha bisogno anche delle istituzioni, degli imprenditori che vogliano mettersi al nostro fianco e non di faccendieri che speculino. C’è la volontà di essere la guida del calcio, ma con l’aiuto di tutti.

“E’ un percorso iniziato quattordici anni fa – ha dichiarato il Presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia Enrico Luciani – non solo sul piano sportivo ma anche su quello volto al sociale. La vittoria della coppa Italia chiude un biennio eccezionale della nostra società. Vorrei dedicare questa vittoria a due persone, la prima è Ninetto Olivieri, che purtroppo è scomparso nei giorni passati, e l’altra è Sergio Presutti, anche lui non presente, artefice di questa realtà che si chiama CPC2005 calcio. Un plauso va al presidente della CPC2005 calcio Patrizio Presutti, capace di sobbarcarsi tutto quanto in un momento delicatissimo della stagione. Chi ha pensato fosse un punto di rottura non conosce lo spirito che albeggia nei nostri ideali, con l’aiuto di Patrizio Scilipoti si sono rimboccati le maniche e, più decisi di prima, hanno permesso che si ottenesse tutto questo. Ovviamente tutto questo è stato possibile perchè, oltre a Scilipoti e Presutti, tutte le persone che lievitavano intorno a questa società si sono messi in discussione, dando il loro apporto al coronamento di una stagione finita in maniera eccezionale. Alzare la Coppa per me ha significato tanto, mi è stato detto che non volevo lasciarla, la verità è che dietro ci ho visto il sacrificio di tutti quanti, coi giocatori principali artefici di tutto questo. Senza di loro non sarebbe stato possibile. E’ un momento storico per noi, ma l’intenzione è quella di ricostruire lo sport in questa città.”

E’ una splendida storia iniziata in banchina nel 2005 – le parole del vice presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia Patrizio Scilipoti – dura per tutti, ognuno nei propri ruoli, ma con la soddisfazione di esserci riusciti. La differenza l’ha fatta l’amore verso la Compagnia, ribadisco l’amore ha mosso le fila di questa cavalcata negli anni. Ha iniziato Sergio e finito il figlio, dopo quanto successo quest’anno chiunque avrebbe lasciato e invece Patrizio Presutti ha rilanciato, per amore verso la Compagnia e questo sport. Non è stato lasciato solo, oltre il nostro apporto negli anni si sonno succedute altre figure guida in tutto questo, Massimo Soppelsa, Dedo Olivieri, Tiberio Scilipoti e tutti quelli che per amore si sono innamorati di questa realtà. Si riparte da Patrizio Presutti, lo sport, in questo caso il calcio, va dato in mano a chi lo fa per passione. Abbiamo la possibilità di rivedere una società sportiva che si dedichi alla città, per passione e senza guadagno. Dobbiamo rivivere il calcio degli anni ottanta, con Patrizio Presutti alla guida e la Compagnia Portuale come riferimento. Per la città, per tutti.”

Quanto fatto in CPC2005 è lo specchio di quanto ha fatto la Compagnia Portuale in questi anni – ha concluso infine il Presidente della CPC2005 calcio Patrizio Presutti – da una parte il lavoro è stato riportato ad essere il protagonista dei fasti degli anni ’70 dopo un momento di buio negli anni 200/2003, mentre noi dalla terza categoria siamo riusciti ad arrivare alla massima espressione del calcio regionale. Stessi insegnamenti che per un secolo hanno contraddistinto la famiglia portuale, portati ad esempio e modus operandi del calcio. E’ una società la nostra volta al sociale, abbiamo la consapevolezza che la gente vada aiutata se in difficoltà, come del resto avviene nella CPC dove in questi anni sono stati dati più di 300 posti di lavoro. E’ una gestione che facciamo senza avere introiti di nessun genere, capita invece di metterli dalle nostre tasche per il bene comune, sia chiaro non per magnificarci ma per far capire qual’è in nostro modus operandi. Abbiamo l’opportunità di guidare il calcio della città, però la Compagnia Portuale è stanca, tra virgolette, di sostituirsi alle istituzioni, anche se fatto con il cuore. Io spero che dopo domenica, chiunque vinca perchè sono convinto che lo sport sia apolitico, stia vicino alla società calcistica della città. Mi si dice che in questo anno ho fatto tanto, l’ho fatto perchè ho sentito il calore intorno a me. Al mio fianco ho sempre avuto Enrico Luciani e Patrizio Scilipoti e sentivo la presenza costante di due fratelli come Paolo Caputo e Carlo Vincenzi, cosi come di tutti i miei collaboratori della CPC2005 calcio. Il messaggio che voglio che passi è che, se vogliamo fare qualcosa di importante, lo sport ha bisogno di tutti”.