Antichi frutti Orvieto: Alla ricerca della pianta madre perduta

Antichi frutti Orvieto è un’azienda che opera da più di dieci anni in un territorio, quello di Orvieto, che rappresenta, dal punto di vista geografico, un importante snodo tra Umbria, Lazio e Toscana. Il signor Giulio Leonardi, titolare dell’impresa, è senza dubbio un vivaista esperto, ma soprattutto è un ricercatore, una sorta di antropologo della frutta, alla ricerca delle piante madri perdute che solo la memoria storica di anziani abitanti di quelle zone può far rivivere.

Signor Giulio, in cosa consiste il vostro lavoro?

Ogni Regione stila una lista di varietà, io le studio e cerco notizie sui frutti. Ed è un lavoro che necessariamente non attiene solo alla bibliografia cartacea o su internet, ma soprattutto ad un vero e proprio lavoro di ricerca sul campo, soprattutto per ciò che riguarda le piante madri. Noi viviamo in un territorio dove, per ragioni meramente commerciali, molte piante sono state fatte scomparire e solo attraverso la memoria storica e la tradizione orale degli abitanti più anziani di quei luoghi, riusciamo ad avere informazioni. Una volta trovata la pianta madre, preleviamo il materiale e cominciamo la produzione.

Quali sono le varietà che più lavorate?

Siamo esperti nella lavorazione della mela, della limoncella, della ruggine e della rosa. In particolare, sulle pere concentriamo il nostro lavoro di ricerca, come sulla Spadona di Castel Madama, dove fanno l’omonima sagra.

Cosa esporrete a Terme in fiore?

Esporremo meli, peri, peschi, susini e albicocchi. Sono le nostre eccellenze e prodotto di una grande sinergia con la Regione Lazio, soprattutto con l’Arsial, con il quale facciamo un lavoro di rivalorizzazione e reintroduzione di piante e colture andate scomparse nel tempo.

 

Ismaele De Crescenzo