Domenico Manili: “ATER e Comune debbono confrontarsi sul problema emergenza casa”

CIVITAVECCHIA – A Civitavecchia esiste un’emergenza casa che interessa trasversalmente giovani coppie, anziani, separate/i, persone di ogni età che non hanno un reddito sufficiente per l’acquisto o l’affitto di un alloggio. Tale problematica è di competenza, anche se con delle differenziazioni, del Comune di Civitavecchia, che ha un consistente patrimonio immobiliare per lo più abbandonato a se stesso, e dell’ATER di Civitavecchia, azienda preposta a questo scopo.

Il Comune non ha mai avuto una politica per la casa se non nell’immediato dopo guerra – e lo si vede dalla vetusta del suo patrimonio edilizio –così come l’ATER è da molti anni che non costruisce alloggi di edilizia popolare. L’ ATER ha presentato al Comune due progetti per altrettanti edifici, uno in via Canova ed uno in via Veneto; ma l’attuale governo cittadino si è sempre vantato di non aver rilasciato concessioni edilizie, non considerando che si tratta di interventi il cui fine è soltanto quello sociale e non certo speculativo.

Ritengo che il problema nasca dal fatto che L’ATER e il Comune non si sono mai confrontati seriamente su una politica per la casa condivisa ed efficace.

La soluzione non può che essere l’istituzione di Una Commissione bilaterale che abbia lo scopo di redigere un piano casa per l’edilizia popolare finalizzato alla costruzione e risanamento di edifici i cui alloggi devono essere assegnati alle categorie più deboli della popolazione.

Considerato che i cittadini di Civitavecchia in tale situazione di disagio sono numerosi – sono quasi mille le domande di richieste di alloggi popolari presentate al Comune – è assurdo che il Comune e L’ATER abbiano trovato un solo accordo, tramite la stipula di un Contratto di Servizio, valido soltanto per la manutenzione ordinaria degli alloggi Comunali. Sono convinto sia insensato che i due Enti operino senza un programma comune e condiviso, dato che il territorio e l’utenza sono gli stessi.

Tutto questo è indispensabile al fine di migliorare l’utilizzo dei fondi a disposizione al fine di dare risposte celeri, non dopo anni, ai cittadini che hanno diritto ad un alloggio popolare ed ai cittadini già assegnatari che vivono in case le cui condizioni manutentive ed igienico sanitarie sono al limite dell’accettabile.

Domenico Manili