Truffe al ristorante: e alla fine arriva… “il servizio”

Ma pagare il “servizio” nel conto del ristorante è legale? La risposta è sì, ma solamente se è ben evidenziato nel menù. Ne è convinto il Centro Diritti del Consumatore, per il quale ci sono ancora ristoratori che non rispettano pienamente le regole, riuscendo ad aggirarle.
“Innanzitutto – spiega Susanna Ficara, del Dipartimento comunicazione Codici – specifichiamo cosa prevede la Legge Regionale n. 21 del 2006 (Disciplina dello svolgimento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande) che vieta il cosiddetto ‘pane e coperto’. L’art. 16 (Pubblicità dei prezzi) recita: ‘Nel caso di somministrazione di alimenti e bevande con formule a prezzo fisso è vietata l’applicazione di costi aggiuntivi per il servizio, il coperto, le bevande e quant’altro non sia compreso nell’offerta al pubblico ed appositamente pubblicizzato nell’offerta medesima’. ‘Qualora il servizio di somministrazione sia effettuato al tavolo, la tabella od il listino dei prezzi deve essere posto a disposizione dei clienti prima dell’ordinazione e deve indicare l’eventuale componente del servizio con modalità tali da rendere il prezzo chiaramente e facilmente comprensibile al pubblico. E’ inoltre fatto divieto di applicare costi aggiuntivi per il coperto’. La normativa è molto chiara. Dove si insinua allora la possibilità di truffa? La questione è tutta nella nomenclatura, visto che alcuni ristoranti chiamano ‘servizio’ quello che un tempo era il ‘coperto’, oggi illegale. Insomma, alla fine il risultato è sempre lo sesso, si chiude la cena con un prezzo ingiustificatamente maggiorato. Inoltre, come specificato nella legge sopra riportata, il listino dei prezzi deve necessariamente indicare la componente del servizio, ma spesso ciò non avviene, come testimoniano molti cittadini”.
“Sono numerosi, infatti – prosegue – i consumatori indispettiti che si sono rivolti al Codici proprio per denunciare i moltissimi casi in cui la voce del servizio non viene menzionata nel menù, costituendo una sorpresa non troppo gradita per i clienti direttamente al momento della fattura. Numerosi anche i cittadini che avendo usufruito di un’offerta al pubblico a prezzo fisso si sono sentiti chiedere il costo aggiuntivo del servizio/coperto”.
“Il Codici si impegna a valutare la trasparenza degli esercizi commerciali laziali nei confronti dei consumatori – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Per questo motivo l’associazione invita tutti i cittadini a segnalare eventuali comportamenti commerciali scorretti allo Sportello Legale Codici”.