Scoperta una tecnica utilizzata dai batteri per eludere gli antibiotici

Dal Dottor Giovanni Ghirga riceviamo e pubblichiamo.

“Ricercatori hanno scoperto una tecnica utilizzata dai batteri per eludere gli antibiotici.
Il “talento” dei batteri nello sviluppo della resistenza agli antibiotici è una minaccia per la salute in rapida crescita. Questa capacità ha origini antiche e consente alle infezioni batteriche resistenti ai farmaci come MRSA e gonorrea di portare ogni anno al decesso 1.3 milioni di persone in tutto il mondo.
Questi superbatteri si stanno persino facendo strada tra gli animali selvatici, come i delfini e gli orsi.
I microbi riescono a sfuggire agli antibiotici “scambiandosi” geni a vicenda, trasmettendosi così in modo rapido tattiche resistenti agli antibiotici: le strategie includono l’inattivazione diretta degli antibiotici, la prevenzione dell’accumulo di antibiotici nei loro sistemi o la modifica degli obiettivi dell’antibiotico in modo che i farmaci non siano più efficaci.
Grazie in parte all’uso eccessivo di antibiotici, i superbatteri hanno accumulato molteplici tattiche resistenti, diventando estremamente difficili da trattare.
“Questa nuova forma di resistenza non è rilevabile nelle condizioni abitualmente utilizzate nei laboratori di patologia, questo rende molto difficile per i medici prescrivere antibiotici che potrebbero trattare efficacemente l’infezione. Di conseguenza i risultati possono essere molto scarsi, commenta Timothy Barnett, ricercatore del Telethon Kids Institute.
Il microbiologo del Telethon Kids Institute Kalindu Rodrigo e i suoi colleghi hanno scoperto questo nuovo meccanismo mentre studiavano la risposta dello streptococco di gruppo A agli antibiotici.
Questo batterio causa comunemente mal di gola e infezioni della pelle, ma può anche portare a infezioni sistemiche come la scarlattina e la sindrome da shock tossico.
“I batteri hanno bisogno di produrre i propri folati per crescere e, a loro volta, causare malattie. Alcuni antibiotici agiscono bloccando questa produzione di folati per fermare la crescita dei batteri e curare l’infezione.
Esaminando un antibiotico comunemente prescritto per trattare le infezioni cutanee da streptococco di gruppo A, gli studiosi hanno trovato un meccanismo di resistenza in cui, per la prima volta, i batteri hanno dimostrato di essere capaci di assumere folati direttamente dall’organismo umano quando gli è stato impedito di produrne di propri.
Il processo bypassa completamente l’azione del sulfametossazolo, un antibiotico che inibisce la sintesi dei folati all’interno dei batteri, rendendo così il farmaco inefficace.
Rodrigo e il team hanno identificato almeno un gene coinvolto: thfT. Questo ultimo codifica parte del sistema di raccolta dei folati, non diversamente dal nostro, poiché anche noi non possiamo produrre folati e dobbiamo ottenerli dal nostro cibo.
Gli streptococchi con questo gene hanno quindi trovato un modo per assorbire il folato e sovvertire il sulfametossazolo.
In laboratorio, lo streptococco di gruppo A soccombe agli antibiotici sulfametossazolici perché non ha un’altra fonte accessibile di folato. In questo caso, i batteri sono resistenti agli antibiotici solo quando causano una vera e propria infezione all’interno del nostro corpo. Ciò significa che non esiste ancora un modo semplice per rilevare questa resistenza agli antibiotici nei laboratori di patologia.
Questo meccanismo suggerisce che la resistenza agli antibiotici è molto più varia di quanto i ricercatori abbiano precedentemente realizzato e sottolinea la necessità di stabilire trattamenti più diversificati contro i batteri.
“Sfortunatamente, questa potrebbe essere solo la punta dell’iceberg: abbiamo identificato questo meccanismo nello streptococco di gruppo A, ma è probabile che si tratti di un problema più ampio in altri patogeni batterici”, commentano gli autori. Comprendere questi meccanismi è il primo passo per poterli testare e contrastarli prescrivendo invece altre classi di antibiotici.
“È fondamentale rimanere un passo avanti rispetto alle sfide della resistenza antimicrobica e, come ricercatori, dovremmo continuare ad esplorare come si sviluppa la resistenza nei patogeni e progettare metodi diagnostici e terapeutici rapidi e accurati”, afferma Rodrigo.

Rodrigo, M.K.D., Saiganesh, A., Hayes, A.J. et al. Host-dependent resistance of Group A Streptococcus to sulfamethoxazole mediated by a horizontally-acquired reduced folate transporter. Nat Commun 13, 6557 (2022). https://doi.org/10.1038/s41467-022-34243-3

SCIENCEalert. Health. Commented by Tessa Koumoundouros. 04 December 2022.