BRUXELLES – “La produzione di energia nel pieno rispetto dell’ambiente deve divenire la strategia portante per uno sviluppo sociale sostenibile: Eureka vuole contribuire a rafforzare questa convinzione” commenta il Prof. Gianmarco Paris, Docente di Sistemi Informativi Ambientali – Collegio Didattico Dipartimentale di Biotecnologie, Università degli Studi di Milano.
A pochi giorni dalla chiusura dei dibattiti comunitari di Bruxelles su clima ed energia, è sempre più evidente la necessità di dare all’economia europea un nuovo slancio coniugando in maniera sinergica competitività, difesa del clima e sostenibilità. Per promuovere un modello di sviluppo sostenibile che coniughi le diverse esigenze, il progetto Eureka si prefigge quindi di sensibilizzare cittadini e Paese a favore di scelte energetiche consapevoli e svincolate da barriere ideologiche, interessi di parte ed eventuali forme di protezionismo locale, attraverso la creazione di un indice di sostenibilità energetica delle diverse fonti di generazione elettrica ed un confronto fra gli stakeholder.
“Ho aderito con convinzione al progetto Eureka, consapevole che la conoscenza e l’informazione nel campo delle tecnologie per la produzione di energia elettrica non siano mai sufficienti. L’accettabilità sociale degli investimenti e la loro sostenibilità nel lungo periodo sono cruciali per uno sviluppo dell’offerta di energia e il progetto può fornire fattori di valutazione concreti agli amministratori pubblici ed ai cittadini” ha dichiarato il Prof. Arturo Lorenzoni – Docente di Economia dell’Energia ed Economia del Mercato Elettrico, Università di Padova, IEFE.
Eureka si prefigge quindi di stimare la sostenibilità globale delle differenti fonti energetiche nei diversi contesti, perché ognuna di esse, in misura diversa, influenza sia il sistema Paese che l’ambito locale: dal costo della generazione elettrica, all’influenza sulla stabilità del sistema elettrico, dal contributo sulla sicurezza nazionale dell’approvvigionamento energetico e sull’indipendenza dall’estero, alla creazione di occupazione lavorativa, dalla necessità di impianti convenzionali di back-up per le fonti non programmabili, all’impatto paesaggistico e sull’ecosistema, fino al livello di emissioni in atmosfera. Non bisogna infatti ragionare per compartimenti stagni, al contrario occorre mettere a confronto più variabili, complesse ed intersecabili tra loro per promuovere un nuovo concetto di sostenibilità applicabile al mondo dell’energia, puntando a farlo diventare cultura diffusa.
“Prima di essere sfidante sotto il profilo tecnico-economico, il progetto Eureka lo è nell’obiettivo di creare collaborazione e sinergie fra competenze, storie, esperienze diverse in un settore di per sé complesso, come quello energetico” dichiara il Prof. G.B. Zorzoli, Portavoce del Coordinamento FREE e Docente al Master Energia e Ambiente dell’Università di Roma Tre.
Allo scopo di garantire equilibrio, integrità e solidità scientifica al progetto, sono stati riuniti diversi esperti del settore energetico-ambientale già impegnati ad identificare e definire i parametri dei singoli impatti per ciascuna tecnologia di generazione elettrica. Il modello risultante dal confronto partecipato tra i vari esperti sta per essere sottoposto ad un ampio panel di rappresentanti di associazioni di categoria (imprese e cittadini), centri di ricerca, università, istituzioni pubbliche, istituti finanziari etc… per la ponderazione dei parametri dei singoli impatti (economico, socio-istituzionale e ambientale).
Chi avrà interesse a cimentarsi con il modello potrà simulare via web la realizzazione di un impianto di generazione elettrica con tecnologia, taglia e localizzazione territoriale di sua scelta. Terminato il percorso virtuale, il sistema attribuirà l’indice globale di sostenibilità energetica Eureka, fornirà giudizi puntuali sui singoli parametri e darà modo di confrontare il risultato variando la scelta tecnologica dell’impianto ipotizzato. Durante il convegno di Milano del prossimo giugno – oltre ad inaugurare il sito – verrà dato ampio spazio ad un confronto pubblico sulle problematiche emerse durante tutto il percorso.