Giappone: “Aumenta l’uso dei fossili e aumentano i nuovi casi di ADHD”

Dal Dottor Giovanni Ghrga riceviamo e pubblichiamo:

“In Giappone mettono la testa sotto la sabbia, dal 2010 al 2019 – 838.265 – nuovi casi di soggetti affetti dal Disturbo da Deficit dell’Attenzione associato ad Iperattività (ADHD) … e non sanno spiegarselo.
Il ADHD rientra nella categoria dei Disturbi del Neurosviluppo, gruppo di condizioni che esordiscono nel periodo dello sviluppo e si caratterizzano per un deficit che causa una compromissione nel funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo. I Disturbi del Neurosviluppo si presentano, molto spesso, in concomitanza.
Il ADHD è caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività. Nella fascia della fanciullezza, il ADHD si sovrappone spesso a disturbi quali il Disturbo Oppositivo-Provocatorio e il Disturbo della Condotta. Circa il 30 % dei soggetti affetti dal Disordine dello Spettro Autistico (ASD) sono affetti anche dal ADHD. Questo disturbo spesso permane in età adulta e può essere responsabile della compromissione del funzionamento in ambito sociale, scolastico e lavorativo.
La presenza del ADHD è stimata in circa il 5 % dei bambini ed il 2.5 % degli adulti.
In un commento appena pubblicato sempre su JAMA, abbiamo messo in evidenza come l’esposizione all’inquinamento dell’aria sia un fattore di rischio riconosciuto per il ADHD e, nello stesso decennio, l’arresto di numerose centrali nucleari in Giappone, a seguito dell’incidente nucleare di Fukushima dai-ichi, abbia causato il ricorso a fonti fossili come carbone e gas nella produzione di energia, il quale ha sensibilmente peggiorato la qualità dell’aria.
Una associazione quella tra il ADHD e l’inquinamento dell’aria che, in Giappone, dovrebbe essere presa in seria considerazione al fine ridurre il trend di questo stesso disturbo.
Anche nel nostro comprensorio sono presenti casi di ADHD, non é però una sorpresa in quanto i risultati di una importante ricerca, pubblicati nel 2021, alla quale hanno partecipato numerose tra le migliori università degli Stati Uniti, hanno messo in evidenza un impatto negativo sulla salute neurocomportamentale dei bambini che vivono vicino alle centrali elettriche a carbone; vale a dire che vivere in prossimità di una centrale elettrica a carbone aumenta il rischio di essere affetti da disturbi / disabilità del neurosviluppo come il ADHD”.

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2796857

Zhang CH, Sears L, Myers JV, Brock GN, Sears CG, Zierold KM. Proximity to coal-fired power plants and neurobehavioral symptoms in children. J Expo Sci Environ Epidemiol. 2022 Jan;32(1):124-134. doi: 10.1038/s41370-021-00369-7. Epub 2021 Jul 13. PMID: 34257388; PMCID: PMC8275639.