Un Protocollo per le convivenze protette tra persone con disagio sociale

CIVITAVECCHIA – Conferenza stampa a tre, stamattina, nella suggestiva cornice della chiesa di San Giovanni Battista, affidata lo scorso giugno proprio alla comunità di Sant’Egidio, nell’ambito della firma del Protocollo d’intesa fra ASL Roma 4, Comune di Civitavecchia e Comunità di Sant’Egidio per lo sviluppo delle convivenze protette per persone con disagio psichico/sociale. Presenti i rappresentanti dei tre enti: il Direttore Generale della Asl Roma 4 dott. Giuseppe Quintavalle, il referente della Comunità di Sant’Egidio dott. Massimo Magnano e il sindaco Antonio Cozzolino.

Il referente Magnano si è dichiarato in apertura molto soddisfatto di quanto raggiunto: “E’ un risultato importante quest’accordo fra Asl, Comune e Comunità, per venire incontro alle persone con disagi psico-sociali. Ci tengo davvero a rimarcare l’importanza della collaborazione con Comune, CSM e servizi sociali: la Comunità ha bisogno di loro e loro di noi”.

Il sindaco, dopo aver raccontato di quanto, in questi anni, la collaborazione fra Comune e Comunità di Sant’Egidio fosse già stata stretta, ha poi voluto ringraziare la Comunità “per l’encomiabile lavoro che svolgono”. “Loro sono una struttura importantissima – ha chiuso poi il sindaco – questa collaborazione deve servire a dare alla città i servizi che merita”.

Il DG dell’Asl Roma 4, dott. Giuseppe Quintavalle, oltre a ringraziare anche lui la Comunità per il lavoro che svolge abitualmente, ha poi dichiarato che “è l’amore di tutti che porta gli emarginati ad uscire dalla loro condizione e per questo sono importanti i servizi sociali e la comunità tutta. Ben vengano dunque protocolli come questo, per i quali l’Asl ci sarà sempre”.

In conferenza è poi intervenuta brevemente la vice sindaco Daniela Lucernoni, in veste di assessore ai servizi sociali, la quale ha sottolineato quanto il protocollo sia un esempio di sinergia che porta ad affrontare i problemi in maniera famigliare, lontano dalle istituzionalizzazioni.

“Bisognerà dar vita ogni giorno a questo protocollo – ha sostenuto il dott. Magnano – nel segno dei valori della Comunità. Convivenza prima di tutto, per abbattere il muro della solitudine e far star bene le persone, ma anche protezione, perché alcune persone, più fragili di altre, ne hanno davvero bisogno. In questo modo è possibile riscoprire il valore di ognuno e questo protocollo è importante proprio per il bene che comporta”.

Successivamente il referente è passato ad illustrare le dinamiche operative del progetto: “Della case verranno messe a disposizione di persone con problematiche psico-sociali, che così si troveranno a convivere in una dimensione familiare. Ognuno farà la sua parte: noi della Comunità li aiuteremo nelle loro attività quotidiane e li accompagneremo, ove necessario, al CSM, con cui lavoreremo in sinergia; l’Asl si occuperà dell’aspetto medico e sanitario; il comune, ove possibile, detasserà le case in questione, oltre a fornire sussidi di tipo sociale a chi le abita”.

“Spero che questo sia solo l’incipit per sviluppare un progetto di ampio respiro con le altre Asl, il territorio non potrebbe che guadagnarne” è stato l’invito fatto a margine dal dott. Giuseppe Quintavalle. “Bisogna restituire l’orgoglio di vivere alle persone con disagi” – ha chiuso il DG, prima del momento delle firme.

 

Patrizio Ruviglioni