Taglio del nastro per il nuovo reparto di Medicina Generale dell’Ospedale San Paolo

CIVITAVECCHIA – Taglio del nastro per il nuovo reparto di Medicina Generale dell’Ospedale San Paolo. All’inaugurazione della prima ala del nuovo reparto erano presenti il Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, il Direttore Generale della ASL RM F dottor Giuseppe Quintavalle, il Presidente Fondazione Cariciv Avv. Vincenzo Cacciaglia, il Commissario Prefettizio Dott. Ferdinando Santoriello e il Vescovo della Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia Mons. Luigi Marrucci.

L’ala dell’Ospedale è stata completamente ristrutturata con un intervento specifico da parte della Fondazione Ca.Ri.Civ. Sempre in mattinata si procederà anche alla posa della prima pietra per il restyling dell’altra parte del reparto. Un reparto all’avanguardia, che sarà dotato, tra l’altro, di 4 posti letto di oncologia e 2 posti letto per malattie infettive. Il progetto è stato studiato ed attuato per recuperare posti letto dal momento che le nuove norme prevedono stanze da uno o due posti letto. Sarà un reparto innovativo con la presenza inoltre di due stanze di degenza per l’isolamento, con un sistema di condizionamento a circuito chiuso completamente separato dagli altri apparati. Il San Paolo si configura come un cantiere a cielo aperto in un progetto più grande che porterà, oltre alla messa in sicurezza dello stabile con quattro scale antincendio supplementari, maggiori servizi a tutti i pazienti.

 ”Dopo Medicina – ha spiegato il Direttore Generale Quintavalle – procederemo con ostetricia e ginecologia. Abbiamo anche già predisposto una bozza di delibera per la realizzazione della nuova sala parto, all’altezza del nostro ospedale; perché vogliamo arrivare almeno a 600 parti l’anno”. Nel frattempo vanno avanti anche gli altri cantieri aperti al San Paolo. Dal nuovo progetto dell’antincendio alla risonanza magnetica, dai 28 ambulatori, con camera operatoria (medicheria attrezzata) e Cup alla ex camera calda, al servizio trasfusionale nella ex rianimazione fino al nuovo ambulatorio di diabetologia, considerati i numeri elevati di assistiti. Si sta inoltre lavorando, anche attraverso un ‘corteggiamento’ diretto alle compagnie armatoriali, per trovare i fondi per il restyling dell’esterno dell’ospedale.

 “Ci sono diversi motivi per ritenersi soddisfatti – afferma il Presidente Zingaretti – il cantiere va avanti velocemente e fondamentale è stata la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, il ringraziamento va specialmente al Presidente Cacciaglia. Il messaggio più importante da lanciare è quello che gli interessi generali devono poter aiutare la comunità”

 “Siamo fermamente convinti di poter portare il Lazio fuori dal commissariamento – ha ribadito – ma anche di voler raggiungere l’obiettivo con un nuovo modello di sanità che è fatto di grandi ospedali di qualità ed eccellenza con attorno una rete dell’integrazione socio sanitaria che stiamo già costruendo. Noi ora dobbiamo costruire insieme un nuovo sistema sanitario che punti al taglio degli sprechi e non dei servizi.”

L’idea del Presidente Zingaretti è quella di affiancare, tramite altri servizi, l’ospedale “che deve restare un centro di eccellenza per i malati acuti” offrendo “una sanità più vicina e di prossimità” sia per le urgenze (“non si può andare al pronto soccorso sia per l’infarto, sia per un dito tagliato affettando il salame” ha detto il governatore) sia per la sempre crescente richiesta di assistenza per i malati cronici (come diabetici e ipertesi), per le visite specialistiche o per servizi come i Centri antiviolenza o la prenotazione tramite Cup di prestazioni sanitarie. L’idea è di costruire intorno agli ospedali una rete di integrazione socio sanitaria, le Case della Salute non saranno piccoli ospedali, ma ci sarà, comunque, una parte sanitaria e la parte sociale dell’accoglienza, della telemedicina, dell’assistenza domiciliare, della degenza infermieristica, tutti quei servizi che tolgono all’ospedale delle funzioni per renderlo più efficiente e veloce. Le prime due Case della salute sono state aperte a Sezze e Pontecorvo e per molte aree della regione combatteranno la desertificazione della sanità prodotta dalle chiusure di reparti, servizi e ospedali, consumate in questi anni, offrendo inoltre un netto guadagno per il sistema sanitario regionale: un ricovero in ospedale può costare più di mille euro al giorno per paziente, nelle Case della salute sui 300, due visite mediche a casa vengono a costare al massimo 50 euro a paziente.

Vogliamo colpire gli sprechi e le ruberie – conclude Zingaretti – a cominciare dal rivedere le gare d’appalto in corso. Proprio qualche giorno fa, rivedendo la gara dei pannoloni, abbiamo risparmiato 12 milioni di euro. Da qui si parte per riuscire a risollevarci così come hanno già fatto altre regioni, e, se ci sono riusciti gli altri, ci riusciremo anche noi lavorando insieme. Dobbiamo inoltre lottare contro lo “scippo” che ha subito la Regione con i tagli al fondo nazionale della sanità, tolti 200 milioni di euro perché sono stati sommariamente calcolati 500 mila abitanti in meno nella nostra Regione. Le anagrafi stanno già certificando che i dati non sono corretti, siamo disposti a ricorrere al TAR se non si troverà un’altra soluzione, la salute è un diritto garantito dalla Costituzione”. (foto di Simone Cervarelli)