“Rsa più esposte al rischio Covid”

CIVITAVECCHIA – I nuovi positivi a Civitavecchia comunicati ieri sono 6 più 1 crocerista ricoverato al San Paolo. Dai numeri che comunica la Asl Roma 4 i totali sono 190 positivi riscontrati, tra cui 17 decessi e 9 guariti per un totale di 164 positivi. La Asl comunica che i tamponi effettuati dall’inizio della pandemia sono 2872 in 28 comuni, una media di 102 tamponi a comune. Ovviamente le medie dicono tutto e niente, ma non sapendo il dato per singolo comune applichiamo, gioco forza, regole di aritmetica semplice. Altro dato interessante è quello relativo alle 3281 persone sottoposte alla sorveglianza domiciliare e 1913 invece uscite. Il totale delle persone in o ex sorveglianza è di 5194; di questi 2872 sono stati sottoposti a tampone, 2322 persone invece no. Parliamo sempre di tutto il territorio della Asl Roma 4.

In relazione alla Rsa Madonna del Rosario il Comitato dei parenti ha ieri comunicato di aver presentato un esposto affinchè si faccia luce su quanto accaduto. Il focolaio all’interno della struttura ha determinato il contagio di 42 degenti e 16 operatori sanitari.

Per avere maggiori informazioni e per capire perchè le Rsa siano così esposte al contagio ci siamo rivolti a Massimiliano Rizzuto della CGIL FP Roma e Lazio, responsabile sanità privata, che ha fornito questo quadro della situazione: “Le strutture Rsa nascono per la socializzazione dei degenti e non possono assolutamente essere utilizzate per malattie infettive. Inoltre i lavoratori al loro interno non hanno mai avuto, nella maggior parte dei casi, esperienza lavorativa con questo tipo di malattie”. Gli chiediamo inoltre riguardo ai livelli minimi assistenziale, se, in questa situazione, sono garantiti con il personale necessario all’interno della struttura. “I livelli minimi assistenziali – ci risponde – sono previsti per lo scopo per cui la Rsa è strutturata, e cioè , la socializzazione dei degenti. Ma quelle persone purtroppo non sono più pazienti da Rsa, perchè sicuramente i Covid positivi sono pazienti più complessi. Il personale andrebbe formato e la formazione è sicuramente necessaria perchè parliamo di pazienti particolarmente fragili. E’ necessario che si vigili all’interno affinchè ciò avvenga e la competenza è della Asl. Mi dice il referente CGIL sul territorio che la Asl ha cominciato a prestare attenzione alla situazione, inviando personale e facendo tamponi, ma non ho numeri completi e ufficiali”. Ultima domanda riguarda la Rsa di Morlupo, dove sono stati trasferiti alcuni degenti negativi della Madonna del Rosario. “In quella struttura – spiega Rizzuto – hanno 20 pazienti positivi, ne stanno arrivando altri 20 positivi e ci sono reparti con i negativi”. 

L’auspicio, non solo dei parenti, è che su quanto accaduto alla Madonna del Rosario si faccia chiarezza in tempi brevi.