Madonna del Rosario, i parenti dei degenti critici con Asl ed Rsa

CIVITAVECCHIA – Dal Comitato Parenti Madonna del Rosario Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

Si è tenuto mercoledì pomeriggio 29/4 un incontro presso la Direzione Generale dell’ASL Roma 4, tra i componenti del Comitato dei parenti Madonna del Rosario e il Direttore Generale Dott. Quintavalle su alcune tematiche inerenti le persone ancora presenti all’interno della struttura e negative al 3° tampone, per le quali si rendeva obbligatorio il trasferimento (entro 24 ore) dalla struttura, così come previsto dai documenti emanati dalla Regione Lazio in ottemperanza ai vari decreti e disposizioni varie.
Siamo venuti a conoscenza che i nostri cari continuavano ad essere allocati presso il primo e secondo piano della struttura, con persone ancora positive, in stanze da 2, 3, 4 posti (cosa assolutamente vietata dai documenti sopra citati).
Successivamente su disposizione della Direzione ASL gli stessi venivano spostati al 3° piano continuando a rimanere in stanze da 2, 3 ,4 posti letto (tutti occupati).
A seguito del terzo tampone negativo, la RSA Madonna del Rosario – Gruppo GIOMI ci comunicavo che avrebbero trasferito i nostri parenti in una loro struttura di Marino (zona Colli Albani), la soluzione proposta dalla GIOMI, di trasferirli presso l’RSA Villa Nina, ci sembrava un po’ troppo distante, visto anche la necessità di dover portare indumenti ‘puliti’ e quant’altro occorresse per la degenza, luogo per noi di difficile raggiungibilità, visto le attuali norme sui restringimenti di mobilità.
La nostra vibrata protesta verteva sulla non programmazione nella ricerca preventiva di posti disponibili sul territorio di Civitavecchia e/o dintorni, abbiamo chiesto alla ASL perché tale ricerca non fosse stata effettuata a valle del tampone eseguito il giorno 15 Aprile, con risultati comunicatici il 19.
Questo potrebbe aver esposto i nostri cari sicuramente ad ulteriore stress emotivo (già molto provato da circa due mesi di isolamento ed un clima non sereno, visto anche la presumibile carenza di personale), nonché ad ulteriore agenti contaminanti al riguardo del COVID 19, se non effettuata una corretta sanificazione delle stanze e di tutti gli oggetti e indumenti personali.
Sempre la mattina del 29/4 ci eravamo recati presso il centro CAD, che è un organo direttamente gestito dall’ASL Roma 4, per verificare se c’era qualche struttura sul territorio disponibile, ma non abbiamo avuto risposte in merito, ci è solo stato detto che potevamo riempire un modulo per il ricollocamento dei nostri familiari, quando si sarebbe liberato qualche posto!!!!!
La riunione si è conclusa con la comunicazione che si erano trovati alcuni posti disponibili in alcune strutture: 1 posto a Santa Marinella (Santo Volto), 11 a Ladispoli (San Luigi Gonzaga ), ed altri 5 o 6 a Castelnuovo di Porto ma da confermare.
L’ultima sorpresa è stato il trasferimento, avvenuto con mezzi di una società esterna, con pulmini e non con ambulanze attrezzate al trasporto di persone in precarie condizioni fisiche come sono i nostri cari familiari.
Ci comunicava l’ASL che era stata effettuata una valutazione psicofisica dei pazienti da parte della RSA e si era deciso di attuare i trasferimenti con queste modalità, salvo un caso singolo.
Abbiamo inoltre fatto presente delle difficoltà di far giungere alle persone trasferite a Morlupo, indumenti e quant’altro si rende necessario alla degenza presso la struttura, in quanto molto dell’abbigliamento personale è andato smarrito, anche per le già citate difficoltà di spostamento”.

Comitato Parenti Madonna del Rosario Civitavecchia