“Le persone nelle Rsa non sono ospiti ma pazienti: non c’è più tempo”

CIVITAVECCHIA – Dal Comitato ANCHISE (Comitato nazionale famiglie Rsa Rsd Sanità) riceviamo e pubblichiamo:

“Sono ormai quasi tre mesi (era il 13 Novembre scorso), da quando abbiamo manifestato davanti all’ingresso del Ministero della Salute, ma ancora nessuna risposta concreta ai quesiti posti al Ministro è stata data e, soprattutto, nessuna iniziativa è stata intrapresa.
Come noto, la nostra prima e fondamentale richiesta riguardava la riapertura delle RSA e RSD ai parenti di chi sta soffrendo la solitudine e ha – con ogni probabilità – il dubbio dell’abbandono, lasciandosi così andare ad una morte silenziosa.
La nostra seconda istanza aveva ad oggetto il monitoraggio e l’intervento sulle condizioni di lavoro di tutti gli operatori sanitari che, ormai da marzo scorso, si prodigano con una abnegazione encomiabile, ma che adesso sono esausti per i carichi di lavoro abnormi, per i turni giornalieri di 12 ore o addirittura doppi turni, per l’assenza di riposi psicofisici compensativi adeguati e per l’evidente compromissione della vita extralavorativa.
In questo contesto, come più volte denunciato pubblicamente, i sanitari (medici, infermieri e OO.SS.) vengono sottoposti a ricatti morali, se non addirittura a severi provvedimenti disciplinari se non fanno quello che viene imposto dalle direzioni aziendali, senza che ci siano controlli di queste strutture ACCREDITATE dal SSN.
In questi mesi nulla è cambiato, se non in peggio. Qui sta tutto il fallimento della sanità Pubblica e Privata, gestita in modo sconsiderato da una classe dirigente spesso non all’altezza e che, soprattutto in questo momento di emergenza, ha ampiamente dimostrato la propria inadeguatezza e i propri limiti gestionali, umani e professionali, confermando l’incapacità anche in occasione della somministrazione dei vaccini.
Vogliamo evidenziare ancora una volta che le persone che sono in RSA e in RSD non sono OSPITI – come vengono capziosamente definiti dal Ministero e dalle Regioni – e che queste strutture non possono e non devono essere considerate alberghi, in quanto tutti i degenti hanno patologie gravi, se non gravissime e richiedono una assistenza specializzata e continua.
Ci sono DIRITTI e DOVERI previsti nella Costituzione e dalla Legge: i PAZIENTI ricoverati nelle strutture hanno il DIRITTO di essere curati e sostenuti moralmente e i Responsabili delle strutture private e i Dirigenti della Pubblica Amministrazione hanno il DOVERE di curarli e di fare tutto quanto necessario per assicurare loro una vita il più possibile dignitosa.
Non possiamo aspettare che si formi il nuovo Governo e che si insedi il nuovo Ministro: non c’è più tempo”.

Antonio Burattini – Presidente Comitato ANCHISE