La Asl Roma 4 difende i suoi operatori sanitari: “Accuse ingiuste e non necessarie in questo difficile periodo”

CIVITAVECCHIA – Dalla Asl Roma 4 riceviamo e pubblichiamo:

“In relazione all’articolo pubblicato sulla cronaca di Roma del Corriere della Sera del 25.03.20, in cui l’esponente sindacale ANAAO , Marco Benedetti ,esprime in virgolettato pesanti apprezzamenti sulla gestione dell’emergenza COVID da parte dell ASL ROMA 4,in particolare del pronto soccorso”che non ha fatto filtro per carenza di mezzi” al contagio,la Asl Roma 4 evidenzia i fatti, e ricorda a tutti, in particolare a chi profetizza e spara sentenze, che l’azienda sanitaria non ha mai messo in pericolo i proprio operatori sanitari.

– Pur nella situazione di difficile approvvigionamento che coinvolge tutte le aziende sanitarie italiane, mai gli operatori che hanno diretto contatto con malati positivi o sospetti hanno dovuto lavorare senza presidi.

– sono stati effettuati molteplici incontri formativi con tutto il personale a cura del Ps circa le procedure per la corretta vestizione e svestizione da febbraio;

– è stata creata una task force aziendale per la gestione delle problematiche connesse al COVID;

– da fine febbraio è stata data disposizione che tutti i pazienti che per qualunque motivo giunti in ps fossero muniti di mascherina chirurgica;

– da oltre 20 gg fuori al ps è presente ed operativa una tenda dove si effettua un pre-triage per differenziare i percorsi fra pazienti positivi/sospetti dai non covid;

– dal 16 marzo i 5 posti OBI sono stati riconvertiti alla gestione dei COVID POSITIVI instabili,in attesa di trasferimento o ricovero in medicina;

-in OBI sono stati gestiti malati COVID intubati e ventilati;

– in Ps si è iniziato l’utilizzo delle terapie antivirali;

-che nonostante il periodo critico ci sono state in Ps pochissime assenze dovute a malattie vere, 1’operatore di sostegno è risultato positivo al tampone,1 medico è in attesa di risposta,e tutto il personale lavora in sorveglianza attiva,nessuno ha chiesto di esser trasferito e tutti lavorano con impegno consapevoli dei rischi che comunque questo lavoro comporta;

-la frase virgolettata rappresenta un insulto al lavoro e alla dedizione del personale del Pronto soccorso, nonché una non conoscenza di ciò che avviene realmente in prima linea, non essendoci al momento riscontri dalle indagini epidemiologiche.

Tutti in questo momento dovremmo avere più rispetto per chi sta lavorando seriamente e al limite delle forze.

La Asl garantisce inoltre ad ogni operatore il soggiorno presso una struttura ricettiva al fine di ancor più salvaguardare l’incolumità delle loro famiglie”.