Il preoccupante caso di Alzano Lombardo

CIVITAVECCHIA – La storia dell’Italia nell’epidemia di Covid viene raccontata attraverso quello che è successo in Lombardia. La prima regione ad essere colpita e quella che sicuramente ha pagato il prezzo più alto in termini di vittime. Le immagini dei carri militari che trasportavano le salme dei morti è forse quella che più ha reso l’idea di quanto, in quel territorio, all’inizio il virus sia stato sottovalutato.

La Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia ha inviato una dura lettera all’Assessore al Welfare Giulio Gallera, che suona come un vero e proprio atto di accusa sulla gestione dell’epidemia Covid 19 nella regione. La lettera fa riferimento all’assenza di strategia, alla mancanza di dati, di Dpi, a una gestione confusa delle Rsa e all’incertezza sulla chiusura di alcune zone a rischio come Nembro e Alzano Lombardo.

Cosa è successo ad Alzano Lombardo? Il 23 febbraio si scopre che due degenti di Medicina che erano passati per il Pronto soccorso risultano positivi al Covid-19. Quando la notizia si diffonde e si capisce che i due degenti sono stati a contatto con molti operatori del personale sanitario la Direzione decide di chiudere l’ospedale. Tutti i giornali  ne parlano, ma inspiegabilmente, dopo poche ore, l’Ospedale riapre gradualmente. La sanificazione parte solamente nei giorni successivi. Perché si è deciso di riaprire l’ospedale non è stato mai chiarito.

Quello di Alzano è stato uno dei focolai che poi si diffonderà in tutta la Val Seriana causando la mattanza di Bergamo. Tra rimpalli di responsabilità tra Stato e Regione la zona rossa a Nembro e Alzano non è mai stata dichiarata. La Procura di Bergamo ha aperto un’inchiesta contro ignoti, l’ipotesi di reato è epidemia colposa. L’indagine vuole far luce sulla gestione dei primi pazienti positivi.

Alla lettera dell’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri oggi l’assessore Gallera risponde: “Mi ha molto stupito, oltre che amareggiato, la nota del 6 aprile 2020 nella quale la Federazione degli Ordini dei Medici della Lombardia formula un vero e proprio atto d’accusa verso la Regione per la gestione dell’emergenza Covid. E’ davvero sorprendente che professionisti dai quali ci si attende la piena comprensione di quanto è accaduto, oltre che la fattiva collaborazione in un momento così difficile, si limitino ad elencare, in modo poco produttivo e accademico, presunte mancanze che sono totalmente smentite dai fatti. E la sorpresa è ancora maggiore se le accuse provengono da chi, come giustamente ricordate, è un organo sussidiario dello Stato e non già una sigla sindacale”. La Lombardia è anche la regione che ha pagato il più alto prezzo di personale sanitario contagiato e morto.

Tornando alla situazione su Civitavecchia, oggi la Asl Roma 4 dichiara 1 nuovo positivo. I totali sono 181 di cui 17 decessi e 7 guariti, attuali positivi 157.

Roberta Piroli