Appello all’Ordine dei Medici: “Fermiamo il Biodigestore”

CIVITAVECCHIA – Nel corso di una riunione tenutasi tra i rappresentanti del Coordinamento dei Medici di Civitavecchia presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma e provincia con il Presidente ed il vice Presidente, si è deciso che l’Ordine professionale si debba impegnare, per forza di legge, a rispettare la nuova modalità di intervento autoritario, così come prescritto dagli articoli n° 9 e n° 41 della Costituzione italiana e anche come imposto dall’articolo n° 5 del Codice Deontologico della professione medica.

A darne notizia i portavoce del Coordinamento Medici Civitavecchia, Dottor Gian Pio Viti e Dottor Paolo Giardi, che spiegano: “Le Autorità ordinistiche si sono impegnate ad intervenire a tutti i livelli decisionali (regionale, comprensoriale e comunale), condividendo appieno sia la nostra impostazione giuridica del problema che le nostre attività di lotta a difesa della salute del cittadino e dell’ambiente che sono binomio indissolubile. Abbiamo chiesto di essere tenuti informati su tutte le future iniziative che verranno intraprese dall’Ordine”.

In allegato il testo integrale della lettera depositata:

“La città di Civitavecchia e il suo comprensorio da decenni sono sottoposti ad un pesante inquinamento antropico/ambientale che danneggia in modo irreparabile la popolazione e l’ecosistema, con gravi ripercussioni sulla salute psicofisica dell’individuo. Ogni medico che esercita la sua funzione di difesa del benessere comune è testimone di questa offesa all’ambiente sociale e collettivo. Si è iniziato con i pesanti bombardamenti alleati che hanno quasi raso al suolo l’intera città con un sollevamento nell’ambiente di enormi quantità di polveri fini ed ultrafini. Tale inquinamento è proseguito per decenni durante la rimozione delle macerie e la ricostruzione degli edifici distrutti dagli eventi bellici. Si è passati quindi alle installazioni di servitù altamente inquinanti che elencheremo di seguito:

• 1) tre centrali termoelettriche, la prima (centrale della Fiumaretta) all’interno del centro abitato e l’ultima (centrale di Torre Valdaliga Nord) riconvertita a carbone nel 2003. In questo territorio sono installati 48 kwatt/pro capite rispetto alla media italiana di 1,9 kwatt/pro capite, non esiste in Europa una simile concentrazione di produzione energetica su base fossile;
• 2) un cementificio, ora dismesso, con notevoli quantità di amianto non ancora bonificato all’interno del centro abitato;
• 3) un porto con movimento merci e passeggeri tra i più grandi del Mediterraneo, senza panchine elettrificate il che costringe le navi ancorate a tenere accesi i motori alimentati a nafta contribuendo notevolmente all’inquinamento dell’aria con polveri sottili e alla produzione di anidride carbonica;
• 4) un Centro Chimico Militare per lo smaltimento di ordigni bellici con manipolazione di sostanze altamente irritanti e tossiche come l’iprite e fosgene;
• 5) una boa petrolifera ubicata poco a largo della città e utilizzata per lo scarico di idrocarburi di varia tipologia;
• 6) numerosi depositi costieri di idrocarburi ubicati anche all’interno del tessuto urbano, (noi sappiamo che gli idrocarburi sono il secondo carcinogeno certo scoperto storicamente in medicina, il primo fu il catrame minerale);
• 7) un forno crematorio per il trattamento delle salme prevenienti da tutto il territorio del Lazio ed anche oltre;
• 8 ) la trafficatissima autostrada A12 che lambisce alle spalle la città e che collega Roma alla costa tirrenica fino a Ventimiglia;
• 9) una discarica che per decenni ha raccolto i rifiuti cittadini e dei paesi limitrofi;
• 10) il traffico veicolare caotico soprattutto durante la bella stagione;
• 11) il riscaldamento delle civili abitazioni.

Tutte le servitù sopra ricordate fanno di Civitavecchia uno dei luoghi più inquinati di tutto il Paese, al pari di Vado Ligure, Porto Marghera, Brindisi, Taranto e Siracusa, con la differenza, di non poco conto, che, mentre alle suddette località è riconosciuto lo status di luoghi altamente inquinati, a Civitavecchia tale condizione non è assegnata con la conseguente esclusione dai relativi benefici compensativi. Molti di questi opifici inquinanti non sono neppure stati sottoposti al vaglio di una commissione che ne abbia valutato l’Impatto Ambientale.
In un articolo del Medical British Journal dei primi anni duemila si parla già di un aumento dei casi di cancro del polmone nella popolazione locale rispetto alla media nazionale. In un lavoro scientifico del Policlinico Agostino Gemelli, sempre dello stesso periodo, si evidenza una altissima incidenza dell’asma e della bronchite asmatica in età pediatrica.
Anche l’Osservatorio epidemiologico della regione Lazio ha più volte evidenziato un’alta incidenza di neoplasie sulla popolazione del territorio. La relativa bibliografia è in nostro possesso e siamo disponibili a farla visionare a tutti agli interessati.
Ciò considerato, alla luce delle preoccupanti voci che danno per certa l’istallazione nel territorio comunale di un BIODIGESTORE da 120.000 tonnellate annue di rifiuti provenienti dalla Capitale, si chiede un intervento incisivo dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Roma, da Lei presieduto, sulla grave situazione socio/sanitaria della città e del comprensorio che diventerà sicuramente insostenibile se verrà attuato ii progetto del biodigestore.
Gentile Presidente, come Lei ben sa, la difesa dell’ambiente è un obbligo costituzionale per ogni cittadino voluto sia dall’articolo 9 che dall’articolo 41 della Costituzione Italiana; l’articolo 5 del nostro Codice Deontologico fa inoltre obbligo ad ogni medico di impegnarsi attivamente nella difesa dell’ambiente onde tutelare la salute dei cittadini.
Ciò premesso, le chiediamo, contrariamente a quanto accaduto fino ad oggi, di prendere le difese della città di Civitavecchia e del suo comprensorio con iniziative pubbliche sulla stampa e pressioni sui politici che hanno il potere di decidere sull’attuazione di questo scellerato progetto.
Avendo i sottoscritti intenzione inoltre di chiedere alle Autorità preposte una Valutazione Ambientale Strategica, si chiede un suo autorevole ufficiale intervento a supporto di questa
iniziativa al fine di meglio tutelare la salute pubblica.
In attesa di un suo cortese quanto celere riscontro si porgono distinti saluti”.

In rappresentanza del Coordinamento dei Medici del comprensorio di Civitavecchia per la difesa dell’ambiente e della salute.

Dr. Paolo Giardi e Dr. Gian Pio Viti